IL CANTICO DI SALOMONE

O

CANTICO DEI CANTICI

Il poema erotico della Bibbia

 

 

La più bella poesia erotica e d’amore di tutti i tempi: certamente l’autore non è stato Salomone, come ritenuto dalla religione ebraica  e cristiana e il poemetto potrebbe  rientrare nella tradizione araba dei poeti del deserto (v. in Art. La scienza araba ecc. Parte I, par. La  Poesia).

I due personaggi sono lo sposo che ha i tratti di un pastore e di un re, appunto Salomone che nei posteri e nei poeti aveva suscitato grande  ammirazione;  la sposa è decritta  come una pastorella, Shulammita, ma potrebbe anche essere  la regina di Saba in quanto per secoli, i due personaggi  avevano costituito l’argomento dominante nella letteratura araba e orientale.

Il  nome  della leggendaria regina  di cui si parla  nel più antico testo etiope (Keba Negast risalente all’800 a.C.), per gli etiopi era Makeda, la variante araba di Balqis o Biqis, per lo storico Giuseppe Flavio era Nikaulis.

Salomone era  grande amatore e pur essendo di lei innamorato, la condivideva con le odalische del suo fornitissimo harem; aveva infatti come mogli settecento principesse  e trecento concubine “che gli pervertirono il cuore” (Bibbia: 1 Re,11), ma trattava Makeda da vera regina facendole grandi doni: abiti, cammelli, seimila carichi dei più preziosi oggetti, le cose più splendide dell’Etiopia, le fece costruire tre  grandi palazzi, e le regalò ...un carro volante che viaggiava sospeso nell’aria (dalla traduzione del testo,   di Erich von Dänichen: “Sulle orme della regina di Saba”).

Dal  loro rapporto era nato  un figlio di nome  Menelik, che divenuto adulto si recò con il carro volante a Gerusalemme dove rubò al padre la celebre Arca dell’Alleanza e messa sul carro la portò in Etiopia dove tutt’ora si troverebbe nascosta, dispersa in ognuno dei tanti monasteri dell’Etiopia,e non si sa in quale di essi.

I monaci di ciascun monastero infatti, affermano che l’arca si trova nel proprio (evitando così che possa essere trafugata): quella vera si troverebbe in un’isola del lago Tana dove l’avrebbe portata proprio Menelik 980 anni prima di Cristo, il quale  è considerato il capostipite dei negus-neghesti (re dei re)  d’Etiopia.

Le leggende alle volte sembrano realtà, per questo non muoiono mai.

Rimane  un mistero  del  perché un poema così sensuale sia finito tra i testi biblici (il testo sarebbe stato scritto nel I sec. d.C.): per gli ebrei il Cantico, facendo ricorso alla allegoria religiosa ammessa dai  profeti (Osea, Ezechiele, Isaia), rappresenta il rapporto di amore tra Dio e il suo popolo, dal canone ebraico era poi passato a quello cristiano, che della allegoria e del simbolismo nel medioevo (con Rabano Mauro per la prima e Scoto Eriùgena per il secondo) ne aveva fatto fonte interpretativa, non corrispondente alla realtà razionale, dando luogo a forzature e molto ardite interpretazioni, credibili solo perché in religione bisogna seguire la fede, tralasciando la ragione.

E nel medioevo (XIImo sec.), in cui la allegoria faceva parte degli studi di retorica (Beda il Venerabile), quale testo poteva prestarsi, più dell’ appetitoso Cantico, al  commento di allegoristi come s. Bernardo, Onorio di Autun, Aimone di Auxerre, Angelon de Luxueil,  Anselmo di Laon e Guglielmo di s. Thierry?

Seguiamoli nei loro ragionamenti (come li propone E. De Bruyne in Etudes de Estetique médiéval): il procedimento è uguale per tutti in quanto essi prendono le mosse da Origene, il primo a introdurre l’idea dell’allegoria.

Anselmo si chiede: Quale è la causa di questo poema? Salomone, che nei Proverbi tratta l’argomento della morale e nell’Ecclesiaste, delle cose della natura, e nel Cantico si occupa della parte della filosofia detta teologia. Quale è il genere letterario che realizza? E’ un epitalamo (composizione celebrativa del matrimonio), risponde Guglielmo, che celebra in quattro canti il matrimonio mistico di Cristo e dell’anima: questo canto termina con una unione che è piuttosto un “accubito” (giacere accanto) che un “concubito” (congiungimento carnale). E prosegue: Nel Cantico troviamo quattro personaggi che parlano il linguaggio dell’amore carnale, lo sposo, la sposa, i compagni dello sposo, il seguito della sposa. Tutti questi personaggi parlano il linguaggio dell’amore carnale ma il soggetto è un altro: E’ un mistero, dice Anselo, “in hoc libra sunt misteria”. Lo scopo dell’autore, scrive Anselmo, è quello di incitare all’amore di Dio. Ma come mezzo egli  si serve, in senso letterale,  di una favola da cui si giunge al senso allegorico.

Questi esegèti, in particolare s. Bernardo (Expositio (Sermones) in Cantico Canticorum), avevano inteso intravedere  nella allegoria ciò che essi stessi ritenevano interpretare  (che non era certamente un modo di intendere universale ma soggettivo!), dello sposo,  nel quale si vedeva Cristo, e della sposa in cui si vedeva la Chiesa (la “regina”, in seguito sarà assunta come rappresentante della Chiesa); o Salomone che rappresenta la Sapienza; oppure, nei sensuali baci  che la sposa offre allo sposo, il segno della pace che giunge dopo la separazione da Dio, determinata dal peccato; o l’unione della natura umana con la divina; o ancora, il bacio della natura, della dottrina e della grazia..o, ne  “le tue mammelle sono migliori del vino” ...le mammelle rappresentano  il bene e il male ...la compassione e  consolazione ... e il latte, rappresenta la dottrina cristiana... e così via!

Per credere, occorre aver fede, chi non ha fede ...non può accettare simili forzature!

Il testo qui riprodotto è stato adattato con trascurabili interventi che lo rendono più armonico (le frasi più allusive sono in corsivo; la n. sta’ per nota , riportata tra parentesi anziché a fine testo).    Michele Puglia

 

Primo Cantico

 

La Fidanzata

La sposa lo desidera ardentemente, e cerca lo sposo

1 Il Cantico dei Cantici che è di Salomone.

 

La Fidanzata

 

2 Mi baci con i baci della sua bocca! Poiché il tuo amore è migliore del vino.

Sì le tue tenerezze sono più dolci del vino. 

3 Per la fragranza dei tuoi gradevoli  profumi il tuo nome è un odoroso  profumo che si spande; per questo le fanciulle ti amano. 

4 Attirami a te! Noi ti seguiremo. Il re mi ha portato nelle sue stanze.

Noi gioiremo e ci rallegreremo in te; noi ricorderemo il tuo amore più del vino. Per questo ti amano.

 

La Fidanzata

 

1.5 Sono nera ma bella, o figlie di Gerusalemme (n.: le figlie di Gerusalemme sono il coro), come le tende di Kedar (n.: tribù beduina), come i padiglioni di Salma (n.: altra tribù sconosciuta, oppure secondo altra traduzione: le cortine (territorio) di Salomone). 

6. Non guardate se son nera, perché il sole mi ha abbronzata. I figli di mia madre si sono adirati con me; mi hanno posto a guardia delle vigne, ma la mia vigna, la mia, non l'ho custodita (n.: l’allusione è chiara!).

7. Dimmi, o tu che il mio cuore ama, dove pascoli il gregge e dove lo fai riposare a mezzogiorno. Perché mai dovrei essere come una donna velata presso le greggi dei tuoi compagni? 

Coro

8. Se non lo sai, o più bella tra le donne, segui le tracce del gregge e fa’ pascolare le tue caprette presso le tende dei pastori.

 

Il Fidanzato

 

9. Alla cavalla del cocchio del Faraone ti paragono amica mia.

10. Le tue guance sono belle tra gli ornamenti, e il tuo collo tra i vezzi di perle. 

11. Faremo per te collane d'oro con grani d'argento.

 

Dialogo dei Fidanzati

 

12. Mentre il re siede a mensa, il mio nardo effonde la sua fragranza. 

13. Il mio diletto è per me un sacchetto di mirra (n.: che le donne orientali portavano in seno); egli riposerà tutta la notte fra le mie mammelle. 

14. Il mio diletto è per me un mazzo di fiori di alcanna (n.: per altri: un grappolo di cipro, anch’esso profumato)  nelle vigne di Engaddi (n.: Oasi sulla riva occidentale del Mar Morto)

15. Come sei bella, amica mia, come sei bella! I tuoi occhi sono come quelli delle colombe. 

16. Come sei bello, mio diletto, e grazioso! Anche il nostro letto è verdeggiante. 

17. Le travi delle nostre case sono di cedro e i nostri soffitti di cipresso.

2.

1. Io sono un narciso di Sharon (n.: spiaggia del mare da Tel Aviv al Carmelo), un giglio delle valli. 

2 Come un giglio tra le spine (n. per altri: un giglio fra i cardi), così è la mia amata tra le fanciulle. 

3 Come un melo fra gli alberi del bosco, così è il mio diletto fra i giovani.

Anelavo di stare alla sua ombra e lì mi sono seduta e dolce era il suo frutto al mio palato

4 Mi ha introdotto nella cella del vino, condotto alla mensa, e il suo vessillo su di me è amore.

5. Sostenetemi con focacce d'uva, ristoratemi con pomi, perché io sono malata d'amore. 

6. La sua sinistra è sotto il mio capo e la sua destra mi abbraccia.

7. Io vi scongiuro, o figlie di Gerusalemme, per le gazzelle e per le cerve dei campi, non destate e non svegliate l'amore mio, finché così le piace.

 

  Secondo Cantico

  Mostrami il tuo viso.

 

La Fidanzata

 

8. Ecco la voce del mio diletto! Ecco, egli viene saltando sui monti, balzando sui colli. 

9 Il mio diletto è simile a una gazzella o a un cerbiatto.

Eccolo, egli sta dietro al nostro muro, guarda dalle finestre, lancia occhiate attraverso l'inferriata.

10 Il mio diletto mi ha parlato e mi ha detto: Alzati, amica mia, mia bella, e vieni! 

11 Perché, ecco, l'inverno è passato, la pioggia è cessata, se n'è andata. 

12. I fiori sono apparsi nei campi, il tempo del canto è giunto, e nella campagna si ode la voce della tortora. 

13. Il fico mette fuori i frutti acerbi, e le viti in fiore diffondono una soave fragranza. Alzati, amica mia, mia bella, e vieni. 

14. O mia colomba, che stai nelle fenditure delle rocce, nei nascondigli dei dirupi, fammi vedere il tuo viso, fammi udire la tua voce, perché la tua voce è piacevole e il tuo viso è leggiadro.

15. Prendete le volpi, le piccole volpi che danneggiano le vigne, perché le nostre vigne sono in fiore. 

16 Il mio diletto è mio, e io sono sua; egli pascola il gregge fra i gigli. 

17. Prima che spiri la brezza del giorno e le ombre fuggano, ritorna, o mio diletto, e sii come una gazzella o un cerbiatto sui monti che ci separano.

 

Terzo Cantico

 

Trovai l’amato del mio cuore

La separazione dallo sposo

 

1 Sul mio giaciglio durante la notte, ho cercato colui che il mio cuore ama; l'ho cercato, ma non l'ho trovato.

2 Mi alzerò e andrò in giro per la città; per le strade e per le piazze cercherò colui che il mio cuore ama. L'ho cercato, ma non l'ho trovato.

3. Le guardie che vanno in giro  per la città mi hanno incontrata. Ho chiesto loro: Avete visto colui che il mio cuore ama?. 

4 Le avevo appena oltrepassate, quando trovai colui che il mio cuore ama. L'ho stretto saldamente e non intendo lasciarlo finché non l'avrò condotto in casa di mia madre e nella camera di colei che mi ha concepito. 

Il Fidanzato

 

5 Io vi scongiuro, figlie di Gerusalemme, per le gazzelle e per le cerve dei campi, non destate e non svegliate dal sonno l'amore mio finché così le piace.

 

Il corteo nuziale

 

6 Che cos’ è che sale dal deserto, come una  colonna di fumo, profumata di mirra e d'incenso e d'ogni polvere aromatica? 

7. Ecco il letto di Salomone, intorno al quale stanno sessanta valorosi uomini, dei prodi d'Israele. 

8 Tutti maneggiano la spada, sono esperti nella guerra; ognuno porta al suo fianco la spada per i pericoli della notte. 

9 Il re Salomone si è fatto una lettiga (con baldacchino) di legno del Libano. 

10 Le colonne le ha fatte d'argento, la  spalliera d'oro, il seggio di porpora; il suo interno è ricamato con amore dalle figlie di Gerusalemme.

11 Uscite, figlie di Sion, mirate il re Salomone con la corona che gli pose sua madre, nel giorno delle sue nozze, nel giorno dell'allegrezza del suo cuore.

 

Il Fidanzato

4.

 

1 Come sei bella, amica mia, come sei bella!

I tuoi occhi dietro al tuo velo sono come quelli delle colombe; i tuoi capelli sono come un gregge di capre, che pascolano sul monte Galaad (Regione della Transgiodania ricca di allevamenti).

2. I tuoi denti sono come un gregge di pecore tosate, che tornano dal bagno; tutte procedono in coppia, e nessuna di esse è sterile.

3 Le tue labbra sono come un filo di scarlatto, e la tua bocca è graziosa; le tue tempie dietro al tuo velo sonocome uno spicchio di melagrana. 4 Il tuo collo è come la torre di Davide, costruita per un'armeria, su cui sono appesi mille scudi, tutti scudi di uomini valorosi. 5 Le tue due mammelle sono come due cerbiatti, gemelli di gazzella, che pascolano fra i gigli. 

6. Prima che spiri la brezza del giorno e le ombre fuggano, me ne andrò al monte della mirra e al colle dell'incenso. 

7 Tu sei tutta bella, amica mia, e non c'è in te alcun difetto. 

8 Vieni con me dal Libano, o mia sposa, vieni con me dal Libano! Guarda dalla cima dell'Amana, dalla cima del Senir e dell'Hermon (catene di monti ai confini della Palestina), dalle tane dei leoni, dai monti dei leopardi. 

9 Tu mi hai rapito il cuore, o sorella, sposa mia; tu mi hai rapito il cuore con un solo sguardo dei tuoi occhi, con uno solo dei monili del tuo collo.

10 Quanto è piacevole il tuo amore, sorella, sposa mia! Quanto migliore del vino è il tuo amore, e la fragranza dei tuoi olii profumati è più soave di tutti gli aromi! 

11.  Le tue labbra stillano miele vergine o sposa mia,, miele e latte sono sotto la tua lingua, e la fragranza delle tue vesti è come la fragranza del Libano. 

12 La mia sorella, la mia sposa è un giardino chiuso, una sorgente chiusa, una fonte sigillata.

13. I tuoi germogli sono un giardino di melograni con frutti squisiti, piante di alcanna con nardo, 

14  nardo e croco, cannella e cinnamomo, con ogni specie di alberi d'incenso, mirra ed aloe, con tutti i migliori aromi.

15. Tu sei una fonte di giardini, un pozzo di acque vive, ruscelli che scaturiscono dal Libano. 

La Fidanzata

 

16. Lèvati, aquilone, e vieni, austro; soffia sul mio giardino, e i suoi aromi si effondano! Entri il mio diletto nel suo giardino e ne mangi i frutti squisiti!

Il Fidanzato

5.

 

Sono entrato nel mio giardino, sorella mia, sposa mia, ho colto la mia mirra col mio balsamo; ho mangiato il mio favo col mio miele, ho bevuto il mio vino col mio latte.

     Amici, mangiate, bevete; sì, inebriatevi, o diletti!

 

Quarto Cantico

 

L’ho cercato ma non l’ho trovato

Lo strazio della seconda separazione dallo sposo

 

2 Io dormo, ma il mio cuore veglia. Sento la voce del mio diletto, che picchia e dice: «Aprimi, sorella mia, amica mia, colomba mia, mia perfetta, perché il mio capo è pieno di rugiada, e i miei riccioli di gocce della notte».

Mi sono tolta la veste, come rimetterla ancora? Mi sono lavata i piedi, come sporcarla ancora? 

4. Il mio diletto ha messo la mano nello spiraglio della porta, eun fremito mi ha sconvolto le viscere. 

Mi sono alzata per aprire al mio diletto, e le mie mani hanno stillato mirra, le mie dita mirra liquida, che scorreva sulla maniglia della serratura. 

6 Ho aperto al mio diletto, ma il mio diletto si era ritirato e se n'era andato. Il mio cuore veniva meno mentr'egli parlava. L'ho cercato, ma non l'ho trovato; l'ho chiamato, ma non mi ha risposto. 

7 Le guardie che vanno in giro per la città mi hanno trovata, mi hanno percossa, mi hanno ferita; le guardie delle mura mi hanno strappato il velo. 

8 Io vi scongiuro, o figlie di Gerusalemme, se trovate il mio diletto, che gli direte? Ditegli che sono malata d'amore. 

9 Che cos'è il tuo diletto più di un altro diletto, o più bella tra le donne? Che cos'è il tuo diletto più di un altro diletto perché ci scongiuri così?

 

La sposa decanta la bellezza dello sposo

La Fidanzata

 

10 Il mio diletto è bianco e vermiglio, e si distingue tra mille e mille.

11 Il suo capo è oro purissimo, i suoi riccioli sono grappoli di palma (n.: crespi), neri come il corvo. 

12 I suoi occhi sono come colombe su ruscelli d'acqua lavati nel latte, incastonati come una pietra preziosa in un anello. 

13 Le sue guance sono come aiuole di balsamo, come aiuole di erbe aromatiche; le sue labbra sono gigli, che stillano mirra liquida. 

14 Le sue mani sono anelli d'oro, tempestate di pietre preziose; il suo ventre è avorio lucente, ricoperto di zaffiri.

15 Le sue gambe sono colonne di marmo, fondate su basi d'oro puro. Il suo aspetto è come il Libano, maestoso come i cedri. 

16 La sua bocca è dolcezza; sì, egli è dolce in tutto.

Questo è il mio diletto, questo è  il mio amico, o figlie di Gerusalemme.

Reciproco elogio d'amore

 

Il Coro

6.

 

1 Dov'è andato il tuo diletto, o bella fra le donne? Dove si è recato il tuo diletto, perché possiamo cercar lo con te? 

Il mio diletto è sceso nel suo giardino, nelle aiuole di balsamo a pascolare il gregge nei giardini e a cogliere gigli.

3 Io sono del mio diletto  e il mio diletto è mio; egli pascola il gregge fra i gigli.

 

Quinto Cantico

Unica è la mia colomba, la mia perfetta

 

4 Tu sei bella amica mia, come Tirtsah (n.: capitale del regno d’Isralele, prima di Samaria considerata graziosa e desiderata), leggiadra come Gerusalemme, tremenda come un esercito a bandiere spiegate.

5 Distogli da me i tuoi occhi, perché mi turbano. I tuoi capelli sono come un gregge di capre (n.: crespi), che pascolano sul monte Galaad

6 I tuoi denti sono come un gregge di pecore, che tornano dal bagno; tutte sono appaiate e nessuna di esse è senza compagnia (sola).

7 Le tue tempie dietro al tuo velo sono come uno spicchio di melagrana. 

8 Ci sono sessanta regine e ottanta concubine, e fanciulle senza numero. 

9 Ma la mia colomba, la mia perfetta, è unica; è l’unica di sua madre, la prescelta di colei che l'ha partorita. Le fanciulle l’hanno vista e l’hanno proclamata beata, sì, anche le regine e le concubine l'hanno lodata. 

10 Chi è costei che appare come l’alba, bella come la luna, pura come il sole, tremenda come un esercito a bandiere spiegate? 

11 Io sono discesa nel giardino dei noci per vedere le piante verdeggianti della valle, per vedere se le viti erano in fiore, e se ai melograni spuntavano le gemme. 

12 Non so come, ma il mio desiderio mi ha posta sui carri del mio nobile popolo. 

Coro

7

1  Ritorna, ritorna, o Shulammita,

ritorna, ritorna,

perché possiamo ammirarti.

 

Il Fidanzato

 

«Che cosa ammirate in Shulammita

durante la danza a due schiere?»

 

Coro

 

2 Come sono belli i tuoi piedi nei calzari, o figlia di principe!

Le curve dei tuoi fianchi sono come gioielli, opera di mano d’artista. 

Il tuo ombelico è una coppa rotonda, ove non manca mai vino aromatico. Il tuo ventre è un mucchio di grano, circondato di gigli.

4 Le tue due mammelle sono come due cerbiatti, gemelli di gazzella.

5 Il tuo collo è come una torre d'avorio; i tuoi occhi sono come i laghetti di Heshbon presso la porta di Bath-Rabbim. Il tuo naso è come la torre del Libano, che guarda verso Damasco. 

6 Il tuo capo si eleva su di te come il Karmel e i capelli del tuo capo sono porpora; un re è stato imprigionato dalle tue trecce. 

 

Il Fidanzato

 

7 Come sei bella e come sei graziosa amore mio, con tutte le tue delizie! 

8 La tua statura è simile alla palma, e i tuoi seni sono  grappoli. 

9 Ho detto: «Salirò sulla palma e coglierò i grappoli di datteri»; mi siano le tue mammelle come i grappoli della vite, la fragranza del tuo respiro come quello delle mele.

 

La Fidanzata

10  I baci della tua bocca sono come un vino squisito, che scende dolcemente per il mio diletto, sfiorando delicatamente le labbra di chi dorme.

Unione d'amore

 

11 Io sono del mio diletto, e il suo desiderio è per me.

12 Vieni, mio diletto, usciamo nei campi, passiamo la notte nei villaggi!

13 Alziamoci presto al mattino per andare nelle vigne e per vedere se la vite ha messo i germogli e i suoi fiori sono sbocciati, e se i melograni sono in fiore. Là ti darò il mio amore

14 Le mandragole effondono la loro fragranza, e sulle nostre porte ci sono frutti squisiti di ogni genere, freschi e appassiti, che ho conservato per te, mio diletto.

 

8

 

1 Oh, fossi tu come un mio fratello, allattato alle mammelle di mia madre! Trovandoti fuori ti bacerei, e nessuno mi disprezzerebbe

2 Ti condurrei e ti introdurrei in casa di mia madre; tu mi insegneresti l’arte dell’amore, e io ti darei da bere vino aromatico, del succo del mio melograno. 

3 La sua sinistra sia sotto il mio capo e la sua destra mi abbracci! 

 

Il Fidanzato

 

4 O figlie di Gerusalemme, vi scongiuro, non destate e non svegliate l'amore mio, finché non lo voglia.

 

Finale

 

L'amore inalterabile tra sposo e sposa

Coro

5 Chi è costei che sale dal deserto appoggiata al suo diletto?

 

Il Fidanzato

 

Ti ho svegliata sotto il melo, dove tua madre ti cha concepito, dove la tua genitrice  ti ha partorito. 

 

La Fidanzata

 

6 Mettimi come un sigillo sul tuo cuore, come un sigillo sul tuo braccio; poiché l'amore è forte come la morte, la gelosia è dura come lo Sceol. Le sue fiamme sono fiamme di fuoco, una fiamma ardente. 

7 Le grandi acque non possono spegnere l'amore, né i fiumi sommergerlo. Se uno desse tutte le ricchezze della sua casa in cambio dell'amore, sarebbe certamente disprezzato.

8 Noi abbiamo una piccola sorella, che non ha ancora mammelle; che cosa faremo per la nostra sorella, nel giorno in cui si parlerà di lei?

9 Se fosse un muro, costruiremmo su di lei un recinto d’argento; se fosse una porta, la rafforzeremo con tavole di cedro.

10 Io sono un muro, e i miei seni sono come torri; perciò ai suoi occhi sono divenuta come colei che ha trovato pace. 

11 Salomone aveva una vigna a Baal-Hamon; egli affidò la vigna a dei guardiani, ognuno dei quali doveva portare come suo frutto mille sicli d'argento.

12 La mia vigna, che è mia, mi sta davanti: a te Salomone, vadano  mille sicli, e i guardiani del suo frutto ne abbiano duecento.

13 O tu che dimori nei giardini, i compagni stanno ascoltando la tua voce; fammela sentire. 

14 Fuggi  mio diletto, simile a una gazzella o a un cerbiatto, sui monti degli aromi!

 

FINE