IL CANTICO DI SALOMONE
O
CANTICO DEI
CANTICI
Il poema erotico della
Bibbia
La più bella poesia
erotica e d’amore di tutti i tempi: certamente l’autore non è stato Salomone,
come ritenuto dalla religione ebraica
e cristiana e il poemetto potrebbe
rientrare nella tradizione araba dei poeti del deserto (v. in Art. La scienza
araba ecc. Parte I, par. La
Poesia).
I due personaggi sono
lo sposo che ha i tratti di un pastore e di un re, appunto Salomone che nei
posteri e nei poeti aveva suscitato grande ammirazione; la sposa è decritta come una pastorella, Shulammita, ma potrebbe anche essere la regina di Saba in quanto per secoli, i
due personaggi avevano costituito
l’argomento dominante nella letteratura araba e orientale.
Il nome della leggendaria regina di cui si parla nel più antico testo etiope (Keba Negast risalente all’800
a.C.), per gli etiopi era Makeda, la variante araba di
Balqis o Biqis, per lo
storico Giuseppe Flavio era Nikaulis.
Salomone era grande amatore e pur essendo di lei
innamorato, la condivideva con le odalische del suo fornitissimo harem; aveva infatti come mogli
settecento principesse e trecento
concubine “che gli pervertirono il
cuore” (Bibbia: 1 Re,11), ma trattava Makeda da
vera regina facendole grandi doni: abiti, cammelli, seimila carichi dei più
preziosi oggetti, le cose più splendide dell’Etiopia, le fece costruire tre
grandi palazzi, e le regalò ...un
carro volante che viaggiava sospeso
nell’aria (dalla traduzione del testo, di Erich von Dänichen: “Sulle orme della
regina di Saba”).
Dal loro rapporto era nato un figlio di nome Menelik, che
divenuto adulto si recò con il carro volante a Gerusalemme dove rubò al padre la
celebre Arca dell’Alleanza e messa sul carro la portò in Etiopia dove tutt’ora
si troverebbe nascosta, dispersa in ognuno dei tanti monasteri dell’Etiopia,e
non si sa in quale di essi.
I monaci di ciascun
monastero infatti, affermano che l’arca si trova nel proprio (evitando
così che possa essere trafugata): quella vera si troverebbe in un’isola del lago
Tana dove l’avrebbe portata proprio Menelik 980 anni
prima di Cristo, il quale è
considerato il capostipite dei negus-neghesti (re dei
re)
d’Etiopia.
Le leggende alle volte
sembrano realtà, per questo non muoiono mai.
Rimane un mistero del perché un poema così sensuale sia finito
tra i testi biblici (il testo sarebbe stato scritto nel I sec. d.C.): per gli
ebrei il Cantico, facendo ricorso alla allegoria religiosa ammessa dai profeti (Osea,
Ezechiele, Isaia), rappresenta il rapporto di amore tra Dio e il suo popolo, dal
canone ebraico era poi passato a quello cristiano, che della allegoria e del simbolismo nel medioevo (con Rabano Mauro per la prima e Scoto Eriùgena per il secondo) ne aveva fatto fonte
interpretativa, non corrispondente alla realtà razionale, dando luogo a
forzature e molto ardite interpretazioni, credibili solo perché in religione
bisogna seguire la fede, tralasciando la ragione.
E nel medioevo (XIImo sec.), in cui la allegoria faceva parte degli studi di retorica (Beda
il Venerabile), quale testo poteva prestarsi, più dell’ appetitoso Cantico, al
commento di allegoristi come s.
Bernardo, Onorio di Autun, Aimone di Auxerre, Angelon de Luxueil,
Anselmo di Laon e Guglielmo di s. Thierry?
Seguiamoli nei loro
ragionamenti (come li propone E. De Bruyne in Etudes de Estetique médiéval): il procedimento è uguale per tutti in quanto essi
prendono le mosse da Origene, il primo a introdurre
l’idea dell’allegoria.
Anselmo si chiede:
Quale è la causa di questo poema? Salomone, che nei Proverbi tratta l’argomento della morale e nell’Ecclesiaste, delle cose della natura, e nel Cantico
si occupa della parte della filosofia detta teologia. Quale è il genere letterario
che realizza? E’ un epitalamo
(composizione celebrativa del matrimonio), risponde Guglielmo, che celebra in
quattro canti il matrimonio mistico di Cristo e dell’anima: questo canto termina
con una unione che è piuttosto un “accubito” (giacere accanto) che un
“concubito”
(congiungimento carnale). E prosegue: Nel Cantico troviamo quattro personaggi
che parlano il linguaggio dell’amore carnale, lo sposo, la sposa, i compagni
dello sposo, il seguito della sposa. Tutti questi personaggi parlano il
linguaggio dell’amore carnale ma il
soggetto è un altro: E’ un mistero, dice Anselo, “in hoc libra sunt
misteria”. Lo scopo dell’autore, scrive Anselmo, è
quello di incitare all’amore di Dio. Ma come mezzo egli si serve, in senso letterale, di una favola da cui si giunge al senso
allegorico.
Questi esegèti, in
particolare s. Bernardo (Expositio (Sermones) in
Cantico Canticorum), avevano inteso intravedere
nella allegoria ciò che essi stessi ritenevano
interpretare (che non era certamente un modo di
intendere universale ma soggettivo!), dello sposo, nel quale si vedeva Cristo, e della sposa
in cui si vedeva la Chiesa (la “regina”, in seguito sarà assunta come
rappresentante della Chiesa); o Salomone che rappresenta la Sapienza; oppure,
nei sensuali baci che la sposa
offre allo sposo, il segno della pace che
giunge dopo la separazione da Dio, determinata dal peccato; o l’unione della
natura umana con la divina; o ancora,
il bacio della natura, della dottrina e della grazia..o, ne “le tue mammelle sono migliori del vino”
...le mammelle rappresentano il bene e il male ...la compassione e consolazione ... e il latte, rappresenta la dottrina cristiana... e così via!
Per credere, occorre
aver fede, chi non ha fede ...non può accettare simili forzature!
Il testo qui riprodotto
è stato adattato con trascurabili interventi che lo rendono più
armonico (le frasi più allusive sono in corsivo; la n. sta’ per nota , riportata
tra parentesi anziché a fine
testo).
Michele
Puglia
Primo
Cantico
La
Fidanzata
La sposa lo desidera
ardentemente, e cerca lo sposo
1 Il Cantico dei
Cantici che è di Salomone.
La
Fidanzata
2 Mi baci con i
baci della sua bocca! Poiché il tuo amore è migliore del
vino.
Sì le tue tenerezze
sono più dolci del vino.
3 Per la
fragranza dei tuoi gradevoli profumi il tuo nome è un
odoroso profumo che si spande; per questo le fanciulle ti
amano.
4 Attirami a
te! Noi ti seguiremo. Il re mi ha portato nelle sue stanze.
Noi gioiremo e ci
rallegreremo in te; noi ricorderemo il tuo amore più del vino. Per questo ti
amano.
La
Fidanzata
1.5 Sono nera
ma bella, o figlie di Gerusalemme (n.: le figlie di
Gerusalemme sono il coro), come le tende di
Kedar (n.:
tribù
beduina), come i padiglioni
di Salma (n.: altra tribù sconosciuta, oppure secondo
altra traduzione: le cortine (territorio) di
Salomone).
6. Non guardate
se son nera, perché il sole mi ha abbronzata. I figli di mia madre si sono
adirati con me; mi hanno posto a guardia delle vigne, ma la mia vigna,
la mia, non l'ho custodita (n.: l’allusione è
chiara!).
7. Dimmi, o tu
che il mio cuore ama, dove pascoli il gregge e dove lo fai riposare a
mezzogiorno. Perché mai dovrei essere come una donna velata presso le
greggi dei tuoi compagni?
Coro
8. Se non lo sai,
o più bella tra le donne, segui le tracce del gregge e fa’ pascolare le tue
caprette presso le tende dei pastori.
Il
Fidanzato
9. Alla cavalla
del cocchio del Faraone ti paragono amica mia.
10. Le tue
guance sono belle tra gli ornamenti, e il tuo collo tra i
vezzi di perle.
11. Faremo per te
collane d'oro con grani d'argento.
Dialogo dei
Fidanzati
12. Mentre il
re siede a mensa, il mio nardo effonde la sua
fragranza.
13. Il mio
diletto è per me un sacchetto di mirra (n.: che le donne
orientali portavano in seno); egli riposerà tutta
la notte fra le mie mammelle.
14. Il mio
diletto è per me un mazzo di fiori di alcanna
(n.: per altri: un
grappolo di cipro, anch’esso
profumato) nelle vigne di Engaddi (n.: Oasi sulla riva
occidentale del Mar Morto) .
15. Come sei
bella, amica mia, come sei bella! I tuoi occhi sono come quelli
delle colombe.
16. Come sei bello,
mio diletto, e grazioso! Anche il nostro letto è
verdeggiante.
17. Le travi
delle nostre case sono di cedro e i nostri soffitti di
cipresso.
2.
1.
Io sono un narciso di Sharon (n.: spiaggia del mare
da Tel Aviv al Carmelo), un giglio delle
valli.
2 Come un giglio
tra le spine (n. per altri: un
giglio fra i cardi), così è la mia amata
tra le fanciulle.
3 Come un melo
fra gli alberi del bosco, così è il mio diletto fra i giovani.
Anelavo di stare alla
sua ombra e lì mi sono seduta e dolce era
il suo frutto al mio palato.
4 Mi ha
introdotto nella cella del vino, condotto alla mensa, e il suo vessillo su di
me è amore.
5. Sostenetemi
con focacce d'uva, ristoratemi con pomi, perché io sono malata
d'amore.
6. La sua
sinistra è sotto il mio capo e la sua destra mi
abbraccia.
7. Io vi
scongiuro, o figlie di Gerusalemme, per le gazzelle e per le cerve dei campi,
non destate e non svegliate l'amore mio, finché così le
piace.
Secondo
Cantico
Mostrami il tuo
viso.
La
Fidanzata
8. Ecco la
voce del mio diletto! Ecco, egli viene saltando sui monti, balzando sui
colli.
9 Il mio diletto
è simile a una gazzella o a un cerbiatto.
Eccolo, egli sta
dietro al nostro muro, guarda dalle finestre, lancia occhiate attraverso
l'inferriata.
10 Il mio diletto
mi ha parlato e mi ha detto: Alzati, amica mia, mia bella, e
vieni!
11 Perché, ecco,
l'inverno è passato, la pioggia è cessata, se n'è
andata.
12. I fiori sono
apparsi nei campi, il tempo del canto è giunto, e nella campagna si ode la voce
della tortora.
13. Il fico mette
fuori i frutti acerbi, e le viti in fiore diffondono una soave fragranza.
Alzati, amica mia, mia bella, e vieni.
14. O mia
colomba, che stai nelle fenditure delle rocce, nei nascondigli dei dirupi,
fammi vedere il tuo viso, fammi udire la tua voce, perché la tua voce è
piacevole e il tuo viso è leggiadro.
15. Prendete le
volpi, le piccole volpi che danneggiano le vigne, perché le nostre
vigne sono in fiore.
16 Il mio
diletto è mio, e io sono sua; egli pascola il gregge fra i
gigli.
17. Prima che
spiri la brezza del giorno e le ombre fuggano, ritorna, o mio diletto, e sii
come una gazzella o un cerbiatto sui monti che ci
separano.
Terzo
Cantico
Trovai l’amato del mio
cuore
La separazione dallo
sposo
1 Sul mio
giaciglio durante la notte, ho cercato colui che il mio cuore ama; l'ho cercato,
ma non l'ho trovato.
2 Mi alzerò e
andrò in giro per la città; per le strade e per le piazze cercherò colui che il
mio cuore ama. L'ho cercato, ma non l'ho trovato.
3. Le guardie che
vanno in giro per la città mi hanno
incontrata. Ho chiesto loro: Avete visto colui che il mio cuore
ama?.
4 Le avevo appena
oltrepassate, quando trovai colui che il mio cuore ama. L'ho stretto saldamente
e non intendo lasciarlo finché non l'avrò condotto in casa di mia madre e nella
camera di colei che mi ha concepito.
Il
Fidanzato
5 Io vi
scongiuro, figlie di Gerusalemme, per le gazzelle e per le cerve dei campi, non
destate e non svegliate dal sonno l'amore mio finché così le
piace.
Il corteo
nuziale
6 Che
cos’ è che sale dal deserto, come una colonna di fumo, profumata di mirra e
d'incenso e d'ogni polvere aromatica?
7. Ecco il letto
di Salomone, intorno al quale stanno sessanta valorosi uomini, dei prodi
d'Israele.
8 Tutti
maneggiano la spada, sono esperti nella guerra;
ognuno porta al suo fianco la spada per i pericoli della
notte.
9 Il re Salomone
si è fatto una lettiga (con baldacchino) di legno del
Libano.
10 Le colonne le
ha fatte d'argento, la spalliera
d'oro, il seggio di porpora; il suo interno è
ricamato con amore dalle figlie di
Gerusalemme.
11 Uscite, figlie
di Sion, mirate il re Salomone con la corona che gli pose sua madre, nel giorno
delle sue nozze, nel giorno dell'allegrezza del suo
cuore.
Il
Fidanzato
4.
1 Come sei bella,
amica mia, come sei bella!
I tuoi occhi dietro al
tuo velo sono come quelli delle colombe; i tuoi capelli sono come
un gregge di capre, che pascolano sul monte Galaad
(Regione della Transgiodania ricca di
allevamenti).
2. I tuoi
denti sono come un gregge di pecore tosate, che tornano dal bagno; tutte
procedono in coppia, e nessuna di
esse è sterile.
3 Le tue
labbra sono come un filo di scarlatto, e la tua
bocca è graziosa; le tue tempie dietro al tuo velo sonocome uno spicchio di melagrana. 4 Il tuo
collo è come la torre di Davide, costruita per un'armeria, su cui sono
appesi mille scudi, tutti scudi di uomini valorosi. 5 Le tue due
mammelle sono come due cerbiatti, gemelli di gazzella, che pascolano
fra i gigli.
6. Prima che
spiri la brezza del giorno e le ombre fuggano, me ne andrò al monte della mirra
e al colle dell'incenso.
7 Tu sei tutta
bella, amica mia, e non c'è in te alcun
difetto.
8 Vieni con me
dal Libano, o mia sposa, vieni con me dal Libano! Guarda dalla cima
dell'Amana, dalla cima del Senir e dell'Hermon (catene di monti ai
confini della Palestina), dalle tane dei
leoni, dai monti dei leopardi.
9 Tu mi hai
rapito il cuore, o sorella, sposa mia; tu mi hai rapito il cuore con un
solo sguardo dei tuoi occhi, con uno solo dei monili del tuo
collo.
10 Quanto è piacevole
il tuo amore, sorella, sposa mia! Quanto migliore del vino è il
tuo amore, e la fragranza dei tuoi olii
profumati è più soave di tutti gli
aromi!
11. Le tue
labbra stillano miele vergine o sposa mia,, miele e latte sono sotto
la tua lingua, e la fragranza delle tue vesti è come la fragranza del
Libano.
12 La mia sorella, la
mia sposa è un giardino chiuso, una sorgente chiusa, una fonte
sigillata.
13. I tuoi germogli sono un giardino
di melograni con frutti squisiti, piante di alcanna con
nardo,
14 nardo e
croco, cannella e cinnamomo, con ogni specie di alberi d'incenso, mirra ed aloe,
con tutti i migliori aromi.
15. Tu
sei una fonte di giardini, un pozzo di acque vive, ruscelli che
scaturiscono dal Libano.
La
Fidanzata
16. Lèvati,
aquilone, e vieni, austro; soffia sul mio giardino, e i suoi aromi si effondano!
Entri il mio diletto nel suo giardino e
ne mangi i frutti squisiti!
Il
Fidanzato
5.
1 Sono entrato nel mio giardino, sorella mia,
sposa mia, ho colto la mia mirra col mio balsamo; ho mangiato il mio favo
col mio miele, ho bevuto il mio vino col mio latte.
Amici, mangiate,
bevete; sì, inebriatevi, o diletti!
Quarto
Cantico
L’ho cercato ma non
l’ho trovato
Lo strazio della
seconda separazione dallo sposo
2 Io dormo, ma il
mio cuore veglia. Sento la voce del mio diletto, che picchia e
dice: «Aprimi, sorella mia, amica mia,
colomba mia, mia perfetta, perché il mio capo è pieno di rugiada, e i miei
riccioli di gocce della notte».
3 Mi sono tolta la veste, come rimetterla
ancora? Mi sono lavata i piedi, come sporcarla
ancora?
4. Il mio diletto
ha messo la mano nello spiraglio della porta, eun
fremito mi ha sconvolto le viscere.
5 Mi sono alzata per aprire al mio diletto, e
le mie mani hanno stillato mirra, le mie dita mirra liquida, che scorreva sulla
maniglia della serratura.
6 Ho aperto al
mio diletto, ma il mio diletto si era ritirato e se n'era andato. Il
mio cuore veniva meno mentr'egli parlava. L'ho cercato, ma non l'ho trovato;
l'ho chiamato, ma non mi ha risposto.
7 Le guardie che
vanno in giro per la città mi hanno trovata, mi hanno percossa, mi hanno ferita;
le guardie delle mura mi hanno strappato il
velo.
8 Io vi
scongiuro, o figlie di Gerusalemme, se trovate il mio diletto, che gli
direte? Ditegli che sono malata
d'amore.
9 Che
cos'è il tuo diletto più di un altro diletto, o più bella tra le
donne? Che cos'è il tuo diletto più di un altro diletto perché ci
scongiuri così?
La sposa decanta la
bellezza dello sposo
La
Fidanzata
10 Il mio
diletto è bianco e vermiglio, e si distingue tra mille e
mille.
11 Il suo
capo è oro purissimo, i suoi riccioli sono grappoli di palma
(n.: crespi), neri come il
corvo.
12 I suoi
occhi sono come colombe su ruscelli d'acqua lavati nel latte,
incastonati come una pietra preziosa in un
anello.
13 Le sue
guance sono come aiuole di balsamo, come aiuole di erbe
aromatiche; le sue labbra sono gigli, che stillano mirra
liquida.
14 Le sue mani
sono anelli d'oro, tempestate di pietre preziose; il suo ventre è avorio lucente,
ricoperto di zaffiri.
15 Le sue
gambe sono colonne di marmo, fondate su basi d'oro puro. Il suo
aspetto è come il Libano, maestoso come i
cedri.
16 La sua
bocca è dolcezza; sì, egli è dolce in tutto.
Questo è il
mio diletto, questo è il mio amico, o figlie di
Gerusalemme.
Reciproco elogio
d'amore
Il
Coro
6.
1 Dov'è andato il
tuo diletto, o bella fra le donne? Dove si è recato il tuo diletto, perché
possiamo cercar lo con te?
2 Il mio diletto è sceso nel suo giardino,
nelle aiuole di balsamo a pascolare il gregge nei giardini e a cogliere
gigli.
3 Io sono del
mio diletto e il mio diletto è
mio; egli pascola il gregge fra i
gigli.
Quinto
Cantico
Unica è la mia
colomba, la mia perfetta
4 Tu sei bella
amica mia, come Tirtsah (n.: capitale del regno
d’Isralele, prima di Samaria
considerata graziosa e desiderata), leggiadra come
Gerusalemme, tremenda come un esercito a bandiere
spiegate.
5 Distogli da me
i tuoi occhi, perché mi turbano. I tuoi capelli sono come un gregge di
capre (n.:
crespi), che pascolano sul
monte Galaad.
6 I tuoi denti
sono come un gregge di pecore, che tornano dal bagno; tutte sono appaiate e
nessuna di esse è senza compagnia
(sola).
7 Le tue tempie
dietro al tuo velo sono come uno spicchio di
melagrana.
8 Ci sono
sessanta regine e ottanta concubine, e fanciulle senza
numero.
9 Ma la mia
colomba, la mia perfetta, è unica; è l’unica di sua madre, la
prescelta di colei che l'ha partorita. Le fanciulle l’hanno vista e l’hanno
proclamata beata, sì, anche le regine e le concubine l'hanno
lodata.
10 Chi
è costei che appare come l’alba, bella come la luna, pura come il sole,
tremenda come un esercito a bandiere
spiegate?
11 Io sono
discesa nel giardino dei noci per vedere le piante verdeggianti della valle, per
vedere se le viti erano in fiore, e se ai melograni spuntavano le
gemme.
12 Non so come,
ma il mio desiderio mi ha posta sui carri del mio nobile
popolo.
Coro
7
1 Ritorna,
ritorna, o Shulammita,
ritorna,
ritorna,
perché possiamo
ammirarti.
Il
Fidanzato
«Che cosa ammirate in
Shulammita
durante la danza a due
schiere?»
Coro
2 Come sono belli
i tuoi piedi nei calzari, o figlia di principe!
Le curve dei tuoi
fianchi sono come gioielli, opera di mano
d’artista.
3 Il tuo ombelico è una coppa
rotonda, ove non manca mai vino aromatico. Il tuo ventre è un mucchio di
grano, circondato di gigli.
4 Le tue due mammelle sono come due
cerbiatti, gemelli di gazzella.
5 Il tuo
collo è come una torre d'avorio; i tuoi occhi sono come i
laghetti di Heshbon presso la porta di Bath-Rabbim. Il tuo naso è come la torre del
Libano, che guarda verso Damasco.
6 Il tuo
capo si eleva su di te come il Karmel e i
capelli del tuo capo sono porpora; un re è stato imprigionato
dalle tue trecce.
Il
Fidanzato
7 Come sei bella
e come sei graziosa amore mio, con tutte le tue
delizie!
8 La tua statura
è simile alla palma, e i tuoi seni sono grappoli.
9 Ho detto: «Salirò
sulla palma e coglierò i grappoli di datteri»; mi siano le tue mammelle come i
grappoli della vite, la fragranza del tuo respiro come quello delle
mele.
La Fidanzata
10 I baci
della tua bocca sono come un vino squisito, che scende dolcemente per il
mio diletto, sfiorando delicatamente le labbra di chi
dorme.
Unione
d'amore
11 Io sono del
mio diletto, e il suo desiderio è per
me.
12 Vieni, mio
diletto, usciamo nei campi, passiamo la notte nei
villaggi!
13 Alziamoci
presto al mattino per andare nelle vigne e per vedere se la
vite ha messo i germogli e i suoi fiori sono sbocciati, e
se i melograni sono in fiore. Là ti
darò il mio amore.
14 Le mandragole
effondono la loro fragranza, e sulle nostre porte ci sono frutti
squisiti di ogni genere, freschi e appassiti, che ho conservato per te, mio
diletto.
8
1 Oh, fossi tu
come un mio fratello, allattato alle mammelle di mia madre! Trovandoti fuori ti
bacerei, e nessuno mi disprezzerebbe.
2 Ti
condurrei e ti introdurrei in casa di mia
madre; tu mi insegneresti l’arte dell’amore, e io
ti darei da bere vino aromatico, del succo del mio
melograno.
3 La sua sinistra
sia sotto il mio capo e la sua destra mi
abbracci!
Il Fidanzato
4 O figlie di
Gerusalemme, vi scongiuro, non destate e non svegliate l'amore mio,
finché non lo voglia.
Finale
L'amore inalterabile
tra sposo e sposa
Coro
5 Chi è costei
che sale dal deserto appoggiata al suo diletto?
Il Fidanzato
Ti ho svegliata sotto
il melo, dove tua madre ti cha concepito, dove la tua genitrice ti ha
partorito.
La Fidanzata
6 Mettimi come un
sigillo sul tuo cuore, come un sigillo sul tuo braccio; poiché
l'amore è forte come la morte, la gelosia è dura come lo
Sceol. Le sue fiamme sono fiamme di fuoco, una
fiamma ardente.
7 Le grandi acque
non possono spegnere l'amore, né i fiumi sommergerlo. Se uno desse tutte le
ricchezze della sua casa in cambio dell'amore, sarebbe certamente
disprezzato.
8 Noi abbiamo una
piccola sorella, che non ha ancora mammelle; che cosa faremo per la
nostra sorella, nel giorno in cui si parlerà di
lei?
9 Se fosse un
muro, costruiremmo su di lei un recinto d’argento; se fosse una porta, la
rafforzeremo con tavole di cedro.
10 Io sono un
muro, e i miei seni sono come torri; perciò ai suoi occhi sono
divenuta come colei che ha trovato pace.
11 Salomone aveva
una vigna a Baal-Hamon; egli affidò la vigna a dei
guardiani, ognuno dei quali doveva portare come suo frutto
mille sicli d'argento.
12 La mia vigna,
che è mia, mi sta davanti: a te Salomone, vadano mille sicli, e i guardiani del suo
frutto ne abbiano duecento.
13 O tu che
dimori nei giardini, i compagni stanno ascoltando la tua voce;
fammela sentire.
14 Fuggi mio diletto, simile a una gazzella o a un
cerbiatto, sui monti degli aromi!
FINE