RIVISTA STORICA VIRTUALE
Solimano il Magnifico da una miniatura della Biblioteca Topkapi
di Istambul
I SULTANI OTTOMANI
CRONOLOGIA E CENNI BIOGRAFICI
a cura di Michele E. Puglia
Osman I (Othman) il Vittorioso
c.a
1259-1326
Figlio di Ertogrul,
scaltro, vivace, battagliero, unì alla bravura l’ipocrisia;
è il primo dei monarchi degli ottomani che da lui presero il nome.
Succede al padre e conquista tutta l’Asia minore. Aladino signore di
Aleppo e Damasco lo aveva scelto come suo tenente generale e gli aveva affidato
l’esercito. Morto Aladino senza eredi, il suo regno fu diviso in sette
potentati dei quali Osman ebbe la Bitinia e il paese del Monte Olimpo. Da qui
ebbe inizio l’espansione ottomana a spese dell’impero bizantino.
Stabilì la capitale a Bursa (1326), la prima città da lui
espugnata. Nelle conquiste teneva a freno i propri soldati evitando il
saccheggio in modo da non suscitare il risentimento delle popolazioni
conquistate. Liberale con i poveri, splendido nella costruzione delle moschee,
godette molta popolarità. E’ stato descritto con un fisico
imponente, con barba, cappelli e sopracciglia nere che gli avevano fatto dare
il soprannome di “Cara” (il nero) per i turchi omaggio alla
bellezza di un uomo. Aveva delle braccia lunghissime, che arrivavano alle
ginocchia, considerata di buon augurio per un principe in memoria di un altro
monarca che aveva la stessa stranezza, Artaserse Lungamano.
Orchan Ghazi
c.a
1326-1359
Il padre
assegnò a lui, secondogenito, il regno preferendolo al primogenito
Ala-Eddin, che dedito agli studi
accettò la volontà paterna e volle ritirarsi in un villaggio.
Orchan gli assegnò la metà delle greggi lasciate dal padre ma
Ala-Eddin la rifiutò. Orchan colpito dalla generosità del
fratello, gli offrì la metà del regno che Ala-Eddin
rifiutò e a questo rifiuto lo nominò visir (porta-peso), e mentre Orchan si occupava delle guerre,
Ala-Eddin si occupava degli affari di Stato. Orchan gradatamente scaccia i
greci dall’Anatolia conquistando: nel 1329 Nicea e nel 1337 Nicomedia,
sottomettendo a tributo l’imperatore Andronico II (e successivanmente
Giovanni VII e Manuele II
Paleologo). Costruì a Bursa, prima capitale ottomana, una grande moschea
e un grande ospedale. Istituì la milizia dei “giannizzeri”(ieniceri, truppe
nuove, il termine convertito agli europei)
ad imitazione dei soldani d’Egitto che acquistavano dai circassi
giovanetti cristiani, li istruivano convertendoli alla religione musulmana e li
educavano all’uso delle armi in modo da sostituire i più deboli
egiziani. Costoro erano chiamati “mamelucchi”
e assoggettarono l’Egitto e la Siria. I giannizzeri erano organizzati dal
basso con un caporale che comandava dieci soldati; il centurione ne comandava
cento; un tribuno mille; erano contraddistinti da berrettoni con una falda che
cadeva sulle spalle, bianchi per gli ufficiali, rossi per la truppa. Orhan alla
sua morte lascia due figli, Suleyman e Murad; gli succede il primogenito
Suleyman I
1349-regno 1360-1362
Non riconosciuto
nella cronologia ufficiale per aver regnato solo due anni. Dopo che erano state
espugnate diverse piazze nel Chersoneso, Giovanni Paleologo (1353) atterrito
perché i bulgari facevano pressione sull’impero, chiese aiuto ai
turchi: fu l’inizio della rovina. I turchi invaghiti delle bellezze della
Grecia, espugnarono Adrianopoli e Filippopoli e le occuparono per proprio
conto. In questo periodo gli ottomani si impossessano di Gallipoli (1361)
battendo i bulgari, e da qui iniziano l’occupazione dell’Europa.
Suleyman muore in un incidente di caccia; gli succede il fratello
Murad I Khudavendigar
1362-1389-c.a
Murad I conquista
la Tracia dall’Egeo al Mar Nero
e trasferisce la sede del sultanato da Brussa ad Adrianopoli.
Istituì la cavalleria degli “spahì”
assegnando porzioni di terreno (timari) a ciascun cavaliere con obbligo di
presentarsi in caso di chiamata alle armi (come era stato fatto con
l’istituzione degli “stratioti”
nell’impero bizantino). Il risultato ottenuto era stato l’aumento
della cavalleria che aveva raggiunto il numero di centoquarantacinquemila
cavalieri, ottantamila dei quali erano stanziati in Europa. Istituisce il cadì, giudice che decide le
controversie dei soldati, sia in pace che in guerra. Ai soldati assegnava la
quindicesima parte delle spoglie dei nemici. Espugnò la città di
Sagara e costruì un ponte sull’Ebro per attraversarlo, prese poi
le città di Apollonia, di Siros, Nissa; depredò l’Albania e
la Bosnia. Fu il primo sovrano ad istituire la solennità della
circoncisione. Istituisce il visirato con il visir capo del consiglio imperiale, luogotenente del sultano,
vicario dell’impero. La carica era assegnata senza formalità, con
la sola consegna del sigillo che il visir portava sempre appeso al collo: perderlo
significava perdere la testa. La sua autrevolezza dipendeva dalla
personalità del sultano. Se operava bene le lodi andavano al sultano, se
operava male le responsabilità ricadevano su di lui. In ogni situazione
era l’arbitro assoluto: riceveva tutte le suppliche, decideva le liti, a
lui si rivolgevano gli ambasciatori, era arbitro della pace e della guerra.
L’unico limite era quello di non poter far tagliare la testa ai
pascià perché occorreva il permesso scritto del sultano e non
poteva castigare i soldati senza la partecipazione dei loro superiori. Sui
visir era stato scritto che “la
loro altezza confina col precipizio; sono i più vicini a Giove, ma i
più esposti ai fulmini”. Murad riporta una clamorosa vittoria a
Kosovo sui principi cristiani (1389). Gli
succede il figlio
Bayazet
I Yildirim
1359
regno:1389-1402
Bayazet I detto
Yildirim (il fulmineo), fece
strozzare il fratello Ya-Qub con la corda di un arco, interrompendo così
la tradizione ottomana che investiva della sovranità tutta la famiglia
regnante, rerendendo in questo modo il governo indivisibile. Protettore di
dotti e letterati completò la grande moschea di Adrianopoli. Dopo aver
conquistato la Bulgaria (1393) la
Valacchia (1394) e la Serbia e saccheggiata la Macedonia, aveva preannunciato
l’occupazione dell’Ungheria e aveva minacciato di
giungere in Italia fino a Roma dove avrebbe fatto sventolare sui colli
le sue bandiere e foraggiare i suoi cavalli sull’altare di s. Pietro. Il
re Sigismondo di Ungheria in seguito a queste minacce, si era rivolto al papa
Bonifacio IX che aveva invocato la collaborazione dei cristiani. L’invito
era stato accolto dai francesi che sotto il comando del conte Giovanni di
Nevers giunsero a Buda nel luglio 1396. Lo scontro con Bayazet avvenne a
Nicopoli e si concluse in un bagno di sangue, con l’esercito cristiano
quasi completamente distrutto (v. in Articoli: L’Europa verso la fine del
medioevo P. I: par. Nicopoli l’ultima crociata). Bayazet aveva chiesto
all’imperatore bizantino Emanuele di cedergli Costantinopoli e al rifiuto
la cinse d’assedio: i turchi dovranno attendere ancora mezzo secolo per
conquistarla. L’espansionismo ottomano è bloccato dalla parentesi
di Tamerlano che sconfigge Bayazet e lo fa prigioniero. Inizialmente Bayazet
come prigioniero era stato trattato onorevolmente, ma dopo un tentativo di fuga
fu messo sotto stretta sorveglianza e
secondo alcune fonti fu trattato in maniera disumana e sprezzante e
messo in catene, non tenuto in una gabbia di ferro come affermano altri. In
effetti il mezzo servito per trasportarlo non era una gabbia di ferro ma una
lettiga chiusa con finestre sbarrate di ferro (utilizzate per il trasporto
delle sultane e chiamate cafess). Poco credibilmente quando Tamerlano saliva a cavallo
si serviva del sultano come sgabello; quando Tamerlano mangiava, Bayazet
era tenuto con le mani legate,
sotto la mensa dove la moglie, figlia del despota di Serbia Lazaro, nuda, era
obbligata a servirgli le bevande in presenza del marito. Bayazet veniva portato
con se da Tamerlano in tutte le sue battaglie e morì di dispiacere per
la sua condizione di prigioniero (1403), non sbattendo il capo contro la gabbia
di ferro dov’era tenuto. Bayazet aveva avuto sei figli: Musulmano
(Suleyman), Isa (Josué), Muza (Mosé), Mustafa (Duzme
Mustafà), Mehemet e Orhan. Secondo le fonti greche non
riconosciute dagli storici turchi, gli succedono: Josué che aveva
regnato quattro anni, sconfitto in Cappadocia (1408) e ucciso da Musulmano (Suleyman),
che lo aveva seguito nel regno, a sua volta catturato e ucciso (1411) mentre
combatteva contro Muza (Mosè) e quest’ultimo sconfitto da
Mehemeth, che rimasto solo, fu l’unico dei fratelli a regnare prendendo
il titolo di Celebi (sultano) dopo undici anni di interregno.
Mehemet I Celebi
1389
regno:1413-1421
Quinto dei figli di
Bayazet, con la collaborazione del suo visir Bayazed Pascià,
ricostituì il regno e l’esercito e sottomise il principe di
Caramania e la Cappadocia, fece trattati di pace con la Serbia, Valacchia e Bulgaria.
Aveva mandato una flotta a Gallipoli contro i veneziani ma fu sconfitto (1416).
Dovette affrontare diverse ribellioni, tra le quali una con il falso
Mustafà (il vero Duzme Mustafà figlio di Bayazet era scomparso
come disperso nella battaglia di Ankara e ricomparso presso
Murad II Koca
1402
regno:1421-1451
E stato
descritto “con corporatura robusta, bassa statura, naso
grosso e adunco, occhi piuttosto piccoli e di carnagione olivastra, con guance
paffute e barba rotonda, con carattere mite, benevolo e generoso; la cosa che
più gli piace bere e la sua più grande fonte di piacere sono le
donne e i ragazzini”. Nel 1422 pose l’assedio a Costantinopoli
ma le sue artiglierie non furono in grado di abbattere le potenti mura della
città, dovette abbandonare l’assedio per combattere col fratello
Mustafà (il c.d. falso Mustafà) che gli contendeva il trono; ne
uscì vincitore facendolo giustiziare (1423). Fu il primo tra i sultani
ottomani a fare della sua corte un centro di cultura. Dovette sostenere le
lotte contro i serbi e gli ungheresi, fu il vincitore di Varna (v. Articoli.
L’Europa verso la fine del medioevo: P.III, par. Varna, la crociata senza
speranza). Con Murad si verifica un fatto singolare, unico nella storia
ottomana. Assicurata la tranquillità del suo regno, pensò di
lasciare il trono al figlio Mehemet giovinetto dodicenne, ma questo gesto aveva
scatenato la guerra che Mehemet non era in grado di sostenere per cui Murad
dopo un anno dovette riprendere il trono che tenne fino alla morte. Gli succede
quindi
Mehemet II Fatih
1432
- regno: 1451-1481
Mehemet II detto el
Fatih, il Conquistatore o Bujuk-il Grande, conquistatore di Costantinopoli
(29.5.1453), aveva dato il colpo finale all’impero bizantino ridotto alla
sola città, rimasta come un’isola circondata tutt’intorno dal
territorio ottomano. Era guerriero intelligente e crudele: continuando nella
tradizione della uccisione de fratelli, alla morte del padre fece annegare il
fratello Ahmed. Conquista l’Albania,
Bayazet II Veli
1446
- regno: 1481-15 12
Bayazet II salito
al trono alla morte del padre all’età di ventun anni, conquista
Lepanto, Corone e Modone (1499). Dovette lottare con il fratello Djem o Gem
(conosciuto in Europa come Zizim, dove ebbe una storia affascinante e piena di
avventure) che gli contendeva il trono. Djem si era consegnato ai Cavalieri di
Rodi (poi di Malta) per ricevere aiuto contro il fratello. Il Gran Maestro
Pierre d’Aubusson tradendo tutti i sacri principi di ospitalità
dell’Ordine e accettando grosse somme offerte da Bayazet, lo rese
prigioniero. Djem dopo essere stato portato in Francia e disputato dai monarchi
occidentali, alla fine fu portato a Roma su richiesta del papa Innocenzo VIII.
Morto questo papa, Djem visse, non per molto, nello splendore rinascimentale
della Corte del papa Alessandro VI (Borgia), morendo dopo sei anni di prigionia
di morte misteriosa a Napoli.
Selim I Yavuz
1467
- regno 1512-1520
Detto il
Crudele, detronizzò il padre (1512) facendolo morire ma innalzandogli uno splendido sepolcro; si
sbarazzò anche di tutti i membri maschi della famiglia, eliminando sette
nipoti: essere congiunto di Selim significava essere votati al capestro.
Combattè contro il fratello Ahmed che ferito, essendo corpulento e
pesante era caduto dal cammello e fu fatto prigioniero (1513) e Selim
perché non gli sfuggisse, lo fece ammazzare. Mandò il suo
pascià Mustafà ad ammazzare i due figli di Ahmed, Aladino e Murad.
Mustafà impietositosi li fece avvertire ed essi si diedero alla fuga, ma
pagò la sua pietà con la vita perché Selim insospettito,
lo fece strangolare. Aladino andò a rifugiarsi dal soldano
d’Egitto; Murad si rifugiò presso il re di Persia il quale lo
accolse con favore e gli diede in moglie una figlia, ma poco dopo, temendo la
vendetta di Selim lo fece uccidere. Selim aveva organizzato un formidabile
esercito, tolse l’Armenia alla Persia (1513-1516) e conquistò
l’Arabia e l’Egitto (1517). Morì nella stessa villa in cui
aveva fatto uccidere il padre.
Sulla sua
tomba fu incisa on diverse lingue la seguente iscrizione:
Io fui Selim che fé tremar la terra;
Marte stesso temeva il mio braccio forte;
Cerco battaglia ancor dopo la morte;
Il corpo è nel sepolcro, il cuore in guerra.
Gli succede
il figlio
Giovanni Bellini - Solimano il Magnifico
National
Gallery - Londra
Suleyman II Kanuni
(Solimano
il Magnifico)
1495
- regno:1520-1566
Oltre ad aver avuto
il titolo di Magnifico, fu detto
anche Kanuni (Legislatore) e Saib Chiran (Dominatore del suo secolo). Fu
“cinto” con la
scimitarra, secondo l’usanza turca, nello stesso giorno in cui Carlo V
veniva incoronato imperatore ad Aquisgrana (1520). Diversamente dal suo
antagonista occidentale che era un uomo arido, non amante delle arti e delle
lettere e aveva dedicato la sua vita a combattere Francesco I di Francia, “animato contro Francesco I, invece che contro i turchi”,
Solimano fu grande monarca, colto (leggeva i Commentari di Cesare e conosceva
il greco), grande mecenate nelle arti e nelle lettere, raccolse manoscritti e
fondò biblioteche; fu anche legislatore oltre che guerriero e poeta. Non
volle ascoltare il suggerimento di Francesco I, che unico tra i monarchi
occidentali aveva stretto con Solimano rapporti di alleanza, a conquistare l’Italia,
ma il sultano diresse le sue conquiste verso l’Ungheria. Aveva
conquistato Belgrado (1521) e cacciato da Rodi i Cavalieri (1522); conquista
Bagdad (1534), l’Arzebajdzan (1536), l’Algeria (1535). Le sue navi,
comandate da Khair ad-Din (il pirata Barbarossa), dominano nel Mediterraneo. Fu
monarca giusto che condannava le ingiustizie e pascià che si
appropriavano di beni altrui.
Selim Il Sarkol
1526
- regno: 1566-1574
Detto il Beone
(mest), secondo gli storici occidentali l’Ubriacone, che così lo descrissero:
“vinse chi era stato vincitore, non
per propria virtù ma per quella dei generali del padre, il gran Solimano
(Sokollu Mehemed Pasha). Non diresse
altro esercito che quello delle Veneri del suo serraglio, il suo Marte fu Bacco”.
Fu il conquistatore di Cipro (1570), e di Famagosta (1571), e dopo la sconfitta
di Lepanto, di Tunisi (1575). Fece
eliminare i suoi fratelli e uccidere il suo ultimo fratello Bayezid che si trovava in Persia, con i suoi
quattro figli. Morì di febbre, o secondo altri, battendo la testa nel
bagno turco. Con lui ha inizio la decadenza dell’impero ottomano.
Murad III
1575-1595
Anche Murad III non
si sottrasse alla tradizione del fratricidio, per evitare possibili rivendicazioni del trono. Fece eliminare cinque fratelli
nello stesso giorno della sua elevazione: il maggiore di questi fratelli non
aveva che otto anni. Prima di
farli uccidere aveva interrogato il muftì il quale gli rispose che la
eliminazione non solo era lecita,
ma era necessaria per la quiete della monarchia e per il bene dello Stato. I
turchi infatti giustificavano questa usanza dicendo che a questo modo si scongiuravano le guerre
civili. Conquista lo Yemen (1577). Gli succede
Mehemet III‘Adli
1595-1603
Con Murad III
inizia il “sultanato delle donne” che prosegue con i successori
fino a Mustafà I. Educato nel serraglio salì al trono
all’età di ventisette anni; senza esperienza agiva con i
suggerimenti della madre. Per innata crudeltà fece buttare in mare dieci
concubine del padre e per assicurarsi l’impero eliminò diciannove
fratelli.
Ahmed I Bakhti
1603-1617
Iracondo e facile
all’ira, quando era preso da questi eccessi diventava crudele, in
contrasto con l’affetto che nutriva per sua madre e il tenero amore che
nutriva per la moglie (veneta di casa Baffo fatta prigioniera da una nave
mentre col padre si dirigeva a Corfù), che prese le redini
dell’amministrazione dell’impero, prevaricando i pascià.
Firma la pace di Zstivatorok con gli Asburgo (1606).
Mustafà I, Deli
1617-1618,
1622-1623
Dopo aver regnato
tre mesi e tre giorni (1617-18) per
opera del muftì e del caimacan, con l’assenso delle milizie, fu
imprigionato, accusato di varie pazzie, come quella di rompere e gettare
gioielli dalle finestre; nel serraglio inseguiva gli eunuchi con la scimitarra
e li feriva mortalmente; a un povero che gli chiedeva l’elemosina gli
diede un biglietto da consegnare all’imperatore dei cristiani
dov’era scritto che gli donava l’impero. Fu quindi messo sul trono il figlio maggiore di Ahmed, Osman di tredici anni (1618). Ma fu rimesso sul trono dopo che
questo era stato deposto (1618), regnando fino a quando non fece tornare la
regina madre Kösem Sultan che lo sostituì con Murad IV (1622) che
lo fece strozzare.
Osman Il, Cenc
1603
- regno: 1618-1622
Detto Cenc-il Giovane perché salito al trono a
quindici anni, ma anche per la sua morte immatura. Era stato messo sul
trono in quanto si pensava che si
sarebbe disinteressato del governo. Ma sebbene giovane aveva una vasta cultura:
dalla madre greca aveva imparato il greco e l’italiano, ed aveva imparato
il turco ottomano l’arabo e il persiano. Tolse il potere alla vecchia
sovrana Kösem Sultan madre di Mustafà, iniziando una serie di
riforme. Aveva tentato di conquistare la Polonia senza riuscirvi; fu deposto, imprigionato e strozzato a seguito di una rivolta di giannizzeri.
Costoro rimisero sul trono il padre Mustafà il cui breve regno fu ancora più
brutale del precedente. Egli fece ritornare la madre Kösem Sultan, che
fece mettere sul trono,
Murad IV Gazi
1623-1640
Dovette affrontare
un periodo turbinoso di rivolte che avevano messo in pericolo il trono., ma
approfittando delle divisioni tra i ribelli, riuscì a mettere gli uni
contro gli altri, eliminando i capi
ribelli che in precedenza
avevano esercitato la loro autorità su di lui. Trasformò
l’intera struttura amministrativa e finanziaria dell’impero,
combattendo la corruzione. Condusse una campagna moralizzatrice, proibendo
l’uso del caffè e del tabacco che erano stati introdotti
cinquant’anni prima. Egli stesso introdusse dei cambiamenti moralizzatori a corte.
Si raccontava che durante il suo soggiorno a Bursa (1630), a seguito di una
tempesta di tuoni e folgori, il muftì gli disse che il cielo scagliava
le sue folgori contro il suo soglio per ordine di Dio irato. Per questo motivo
Murad allontanò dalla sua corte diversi buffoni che lo attorniavano, in
particolare un muto dai cui gesti egli riceveva particolare diletto... che
prendeva anche dal vino per il quale aveva una particolare predisposizione. Era
stato il sovrano più assoluto dei suoi predecessori. Alla sua morte
fu Kösem Sultan a mettere sul
trono un altro figlio incapace,
Ibrahim I Deli
1640-
1648
Debole di
mente (Deli), malaticcio ed epilettico, dedito ai piaceri dell’harem e
assolutamente incapace di governare, era nelle mani dei suoi consiglieri.
Questi erano divisi in tre fazioni tra le quali vi era quella della regina
madre Kösem Sultan, ognuna delle quali lo usò per favorire i propri
interessi e la corruzione. Nel suo breve regno non fece che accrescere i mali
dell’impero, tanto che il suo nome non fu più dato a nessun altro
dei suoi successori. Fu detronizzato e sostituito dal figlio
Mehemet IV Avgi
1648-1687
Sotto di lui
la situazione finanziaria dell’impero peggiorò notevolmente con la moneta ripetutamente svalutata,
le tasse riscosse con due anni di anticipo, gli stipendi sospesi per
quattro-cinque anni, l’inflazione aumentata e approvigionamenti che non
giungevano nelle città e suscitavano rivolte. La onnipresente Kösem
Sultan cercò di sostituirlo con un cugino pazzo, Suleyman, ma intervenne
la madre di Mehemet, Tarhan Sultan che con l’aiuto del capo degli eunuchi, il negro Lala Suleyman Agam, la
fece strangolare (1651). Il suo lungo regno fu segnato da alterne vicende. In seguito
a un’ulteriore crisi finanziaria che aveva comportato l’aumento
delle tasse e la confisca di proprietà dei ricchi, fu deposto e
sostituito da
Suleyman III
1687-1691
Secondo
figlio di Ibrahim Deli, aveva passato i suoi quarant’anni nell’harem ed era completamente
nelle mani di coloro che lo avevano posto sul trono. Carestia e inflazione
tormentavano l’impero e la guarnigione di Istambul approfitta della sua
ascesa al trono per razziare la popolazione, ma Suleyman chiama i giannizzeri
che annientano i ribelli (1688). Gli Asburgo sempre pronti ad accaparrarsi
territori, conquistano
Ahmed Il
1691-1695
Un ultimo tentativo
ottomano per riconquistare l’Ungheria fu vanificato dalla vittoria di
Zenta (1697) riportata da Eugenio di Savoia il grande condottiero al servizio
dell’Austria. Nello stesso tempo, mentre Venezia alleata
dell’Austria riportava una brillante vittoria navale, l’Austria, a
seguito di un gioco diplomatico (erano intercorsi accordi diretti tra austriaci
e turchi), metteva Venezia (con gli
alleati russi e polacchi) di fronte al fatto compiuto, prendendo accordi che
saranno sottoscritti con il trattato di Karlowitz (1699).
Mustafa II, Lazi
1695-1703
Figlio di Mehemet
IV, sottoscrive il trattato di Karlowitz
(1699). Con questo trattato
all’Austria era riconosciuto il possesso dell’Ungheria, ad
eccezione del banato di Temesvar che rimaneva ai turchi; a Venezia era
riconosciuto il possesso della Dalmazia e della Morea; alla Polonia
Ahmed
III
1703-1730
Durante il suo
lungo regno fioriva il “periodo dei
tulipani”, introdotto dal gran visir Damad Ibrahim Pascià
(1717-1730), che segnava il periodo di risveglio intellettuale ottomano in cui il tulipano fu preso come segno di
europeizzazione. Ibrahim si fece costruire un lussuoso palazzo sul Corno
d’Oro, servendosi dei progetti della reggia di Versailles, seguito da
altri esponenti della classe dirigente che fecero costruire palazzi e giardini
all’europea. Oltre a palazzi privati, furono costruiti edifici pubblici,
moschee e fontane. Al sultano piacevano
le feste e le sue feste e i suoi pranzi sontuosi diedero occasione di uno
sviluppo della poesia, della musica e della danza. La Turchia aveva mosso
guerra a Venezia denunciando il mancato
rispetto del trattato di Karlowitz (1699), ma subisce una sconfitta
presso Belgrado (1717), in quanto accanto a Venezia si era schierata
l’Austria con il principe Eugenio di Savoia che comandava le sue truppe.
E’quindi firmato il trattato di Passarowitz (1718) in base al quale la
Turchia consegna all’Austria il Nord della Serbia, il banato di Temesvar
e una parte della Valacchia rumena, mentre Venezia perde la Morea assegnata ai
turchi. La vita dispendiosa di corte e delle classi dirigenti aveva creato
malcontento nella popolazione che viveva in miseria e nell’esercito e una
folla in rivolta assale il palazzo Topkapi chiedendo al sultano di uccidere
Ibrahim, ma dopo fu egli stesso è detronizzato.
Mahmud I Kambur
1730-1754
Mahmud fu
messo sul trono dai ribelli che avevano detronizzato il padre Mustafà
II. Introdusse innovazioni sulla base di quelle europee assumendo consiglieri
europei come il conte di Bonneval il quale aiutato da ufficiali inglesi e
francesi introdusse innovazioni nell’esercito, particolarmente nel corpo
dei bombardieri. La Turchia subì una serie di guerre perdendo il Caucaso
dove Nadir Scià (1736-47) fondò la dinastia Qazar. Nel 1737 gli
austriaci alleati dei russi, si impadroniscono della Bosnia e della Serbia, ma
poi furono sconfitti e fu firmata la pace di Belgrado (1739) con la quale la
Turchia ottiene la restituzione dei
territori perduti con il trattato di Passarowitz (1714), in cambio del dominio
dell’Austria sull’Ungheria.
Osman III
1698
- regno 1754-1757
Osman III figlio di
Mustafà II e fratello di Mahmud I, alla morte di questo aveva
cinquantatre anni vissuti nel serraglio privo di qualsiasi cognizione di
governo, e si affidò ai gran visir che a causa di intrighi di palazzo,
si avvicendarono nel numero di otto in due anni. La sua mancanza di conoscenza delle cose di governo non lo
privò della naturale crudeltà che mostrò nel fare uccidere
tre dei cinque nipoti, figli di Ahmed III, Mohammed, Bayezid e Orcan. Gli altri
due, Mustafà e Abdul-Amid erano sfuggiti, Mustafà facendo bere al
capo-chirurgo (bera-bascì), col pugnale alla gola, la bevanda che questo
gli aveva presentato. Di lui è stato scritto che nei tre anni di regno
aveva mantenuto soltanto la pace, senza lasciare nessuna traccia del suo
governo. Ma Osman III merita di essere ricordato per la sensibilità
mostrata nel campo della istruzione e della cultura, come vedremo più
avanti. Il suo regno fu funestato da un grande incendio scoppiato (1775) a
Costantinopoli, partito da una casa presso il muro del serraglio e le rimesse
della marina, che aveva raggiunto il palazzo del gran visir. L’allarme fu
dato dal guardiano della torre dell’agà dei giannizzeri, battendo
i tamburi (che era il modo per avvertire la popolazione), mentre i custodi dei
quartieri percorrevano le strade battendo i muri con mazze ferrate e gridando
“ianghin ver” (c’è un incendio). Si sperava che
l’incendio fosse fermato dalla monumentale chiesa di s. Sofia, ma il
calore fece sciogliere il piombo che cadeva sulla folla che fuggì senza
poter prestare soccorso. Con il vento che soffiava il fuoco si propagò
verso il centro della città, facendo strage di uomini, donne e bambini.
Il sultano Osman terminò la costruzione della moschea di Nari-Osmanie,
iniziata da Mahmud I, e vicino a questo edificio costruì una
università (medressé) composta da tre collegi dov’erano
mantenuti e nutriti seicentosettanta studenti. Fece costruire anche una
biblioteca (1775) che portava il suo nome, in cui furono conservati due corani,
uno di Alì, genero di Maometto e l’altro di Osman I.
Mustafa III
1757-1774
Figlio di Ahmed III, dovette combattere con la Russia di
Caterina II (1762-1792) alleata con l’Austria (1768); gli ottomani furono sconfitti
(1770) e con il trattato di Kücük Kaynarca (1774) perde la
Bessarabia, le isole dell’arcipelago e alla Crimea è riconosciuta
l’indipendenza.
‘Abdùl-Hamid
I
1774-1789
Anche
Abdul-Hamid assume come consigliere un europeo, il barone Francois de Tott che
crea un nuovo corpo di artiglieria di stile europeo, una moderna fonderia per
cannoni e una nuova scuola di matematica. L’ufficiale di marina Gazi
Hasan Pascià ricostituisce la marina ottomana creando un corpo di
ufficiali e di equipaggi di carriera
e fonda una serie di cantieri navali moderni. La Russia e
l’Austria progettano un piano (Piano
Greco) che mira alla espulsione degli ottomani dall’Europa, con la
ricostituzione dell’impero bizantino con la Tracia, Macedonia, Bulgaria e
Grecia settentrionale con capitale Istambul; l’Austria avrebbe avuto i Balcani occidentali,
Selim III Cihandar
1761
-regno 1789-1807
Nipote di
Habdul-Hamid è considerato il primo dei riformatori del XIX secolo, ma
in effetti è stato l’ultimo dei riformatori tradizionalisti. Si
era messo in corrispondenza epistolare con Luigi XVI che considerava monarca illuminato.
Ricostituisce il corpo dei giannizzeri e dei sipahi, e crea un nuovo corpo (1794) di fanteria, rinnovando anche
la marina, ammodernando la Scuola navale e l’amministrazione
dell’impero. Conclude la guerra con l’Austria (1791) e con la Russia (1792). Si
destreggiò alleandosi con l’Inghilterra contro Napoleone che aveva
occupato l’Egitto (1798-99), e poi con la Francia (1806-1807). Fu deposto
in seguito a una ribellione di giannizzeri che sostenevano il cugino
Mustafà. Selim sarà in seguito assassinato (1808).
Mustafa IV
1807-1808
Nell’unico
anno di regno si mostra debole nei confronti dei conservatori che, come i
giannizzeri, riprendono le loro posizioni. Tutte le tasse messe da Selim sono
abolite, le scuole del Genio e altre scuole tecniche e le fabbriche sono chiuse; i tecnici e
consiglieri stranieri sono rimandati in patria. A seguito di una rivolta che
tende a riportare sul trono Selim, questo viene assassinato (1808) e
Mustafà sarà fatto strozzare con la madre da Mahmud, figlio di
Abdul Hamid I dopo essere stato messo sul trono per governare da solo.
Mahmud Il ‘Adli
1808-1839
Sale al trono all’età di ventitre anni. Dopo
aver eliminato gli avversari , riunisce i notabili delle province con i quali
firma un accordo che gli permette di dare avvio alle riforme introducendo
cambiamenti nell’esercito sul modello europeo e
nell’amministrazione. Elimina il corpo dei giannizzeri che costituiva un
pericolo per l’impero, considerato dai turchi un “fausto
evento” (Vaka-i hahyriye), riuscendo così a suscitare una loro
rivolta che gli diede l’occasione di farli massacrare (1826); i
giannizzeri che riuscirono a fuggire, furono individuati e sterminati; altri si
spogliarono dell’uniforme e si mescolarono alla popolazione sfuggendo
alla cattura. Mahmud II unifica l’esercito creando bande militari sotto
la direzione di Giuseppe Donizetti, fratello di Gaetano, dando così
inizio alla musica moderna.Mahmud fa anche adottare il fez già usato da lunga data, che in una forma più
attuale, sostituisce il turbante come segno di modernità. Mahmud prepara
la carta di Gülkame per la riforma dell’impero,
promulgata dal suo successore. A seguito dell’insurrezione greca, la
Conferenza di Londra proclama l’indipendenza della Grecia (1830) e la
dichiara monarchia ereditaria e proclama l’autonomia della Serbia, della
Moldavia e Valacchia; la Bessarabia
passa alla Russia.
‘Abdul-Megid I Gazi
1839-1861
Figlio di Mahmud II
sale al trono all’età di diciotto ani, su consiglio della madre
Valideh, intraprende riforme civili e militari, rendendo liberi i culti
religiosi. Amante del fasto dà impulso a opere pubbliche. Pubblica la
carta imperiale (Gülkane) preparata dal padre, che mirava a una
radicale trasformazione dell’impero.
Sotto il suo regno è fondata la Banca Ottomana (1756) e sono promulgati
i codici penale (1843) e commerciale (1850). Il patto di Londra sancisce la
restituzione alla Porta della Siria
e il distacco dell’Egitto dall’impero turco. Gli succede il fratello
‘Abdul -’Aziz
1861-1876
E’
amante dello sport, della caccia, degli allevamenti. Promulga il codice
marittimo (1863); istituisce (1869) i tribunali laici (Nizamyye) che applicano il nuovo codice
civile; introduce una riforma nell’amministrazione e nella finanza dei
palazzi imperiali che sono unificati con la nomina di un direttore unico che
aveva un grado pari a quello dei marescialli dell’esercito. Nel 1869
promulga una riforma nel sistema scolastico con la “legge
sull’istruzione pubblica” suggerita dal ministro
dell’istruzione francese Jean Victor Duruy che aveva proposto
l’istituzione di scuole secondarie interconfessionali, di una università laica, di nuove
scuole tecnico-professionali e di un sistema di biblioteche pubbliche.
L’istruzione è resa obbligatoria per i ragazzi sotto i dodici
anni. Abdul-Aziz concede l’autonomia alla Bulgaria (1870).
Mehemet Murad V
1876
figlio di
Abdul-Mecid I ha ricevuto una
educazione completa, compresa la lingua francese e la musica occidentale. Aveva
preso parte ai viaggi di Abdul-Aziz
a Parigi e Londra. aveva avuto amici intellettuali, uomini d’affari
ufficiali e alti funzionari; si era spinto a chiedere l’affiliazione alla
massoneria ed era stato affiliato nella Gran Loggia d’Oriente francese,
gesto che aveva scandalizzato l’intero mondo musulmano. Il suo regno dura
solo cinque mesi; deposto come pazzo gli succede il fratello
‘Abdùl-Hamid
lI
1876-1909
Definito “il
sultano rosso”, perché, contrariamente all’immagine del
sovrano illuminato che aveva dato il fratello, si era mostrato sanguinario e si
era circondato di poliziotti e spie. Per salvare l’impero, proclama il
“panislamismo” vale a dire la snazionalizzazione dei cristiani
balcanici. Promulga la prima Costituzione turca che costituisce l’inizio
del movimento che porta il nome di “Tanzimat”
(riorganizazione) che mira alla centralizzazione amministrativa,
modernizzazione dell’apparato dello stato, occidentalizzazione della
società e secolarizzazione del diritto e dell’insegnamento. Il
Congresso di Berlino riconosce l’indipendenza della Serbia, Romania,
Montenegro e l’autonomia della Rumelia orientale (sud della Bulgaria).
Cipro viene ceduta all’Inghilterra. L’Austria ottiene
l’amministrazione della Bosnia-Erzegovina, che successivamente (1908) le
annette e nello stesso anno la Bulgaria dichiara la propria indipendenza. Il
sorgere dei nazionalismi fomentati dalle millet
(comunità etnico-religiose dell’impero) di missionari cattolici e protestanti
stranieri, porta in primo piano la questione armena. A seguito di attentati
terroristici degli armeni il governo del sultano risponde con massacri e
rappresaglie. A seguito di malcontento che aveva suscitato rivolte e
ammutinamenti la Camera e il Senato proclamano la destituzione di
‘Abdul-Hamid e gli succede suo fratello Reshad.
Mehemet V Reshad
1909-1918.
La nomina di
Mehemet V segna il passaggio del potere dalla Porta al Parlamento. E’ il
primo sultano che presta giuramento impegnandosi a rispettare la Costituzione e
la legge religiosa musulmana. La sua sovranità è sottoposta alla
condizione del riconoscimento al Parlamento del potere di detronizzarlo.
Sommosse di armeni e terroristi greci provocano nuove ondate di violenza. Dopo
l’invasione da parte dell’Italia della Tripolitania e Cirenaica
(1912), con il trattato di Oukay (1912) la Turchia riconosce la loro annessione
all’Italia. Nello stesso anno i nazionalisti albanesi ottengono il
riconoscimento della indipendenza dell’Albania. Scoppiano le due guerre
balcaniche: la prima nel 1912 con la lega bulgaro-serbo-greco-montenegrina
contro la Turchia; nel 1913 la seconda, tra gli stessi alleati della prima,
Serbia e Grecia, alle quali si
aggiunge la Romania, contro la Bulgaria: ambedue le guerre miravano a ingrandimenti territoriali. Nel 1914 in
seguito all’attentato di Sarajevo scoppia la prima guerra mondiale: il
motivo della guerra non era stato l’attentato che ne fu la scintilla, ma
perché l’Austria non accettava che la Serbia fosse divenuta potente
nell’area balcanica. La sconfitta degli imperi centrali di cui la Turchia
era alleata determina la dissoluzione dell’impero ottomano.
Mehemet VI Vahid-ed-din
1918-1922
Con il trattato di Sevres (1920) il sultano rinuncia a tutti
i diritti di governo sui territori non turchi ad esclusione della Tracia e
dell’Anatolia lasciati alla Turchia. L’Armenia è riconosciuta
come Stato indipendente e i suoi
esatti confini vengono determinati dall’arbitrato del presidente
americano T. Woodrow Wilson. Con la guerra di liberazione capeggiata da
Mustafà Kemal (Atatürk), Mehemet VI viene deposto e imbarcatosi su
un cacciatorpediniere inglese si rifugia a San Remo. E’ instaurato
un califfato che sarà di breve durata.
‘Abdul-Megid II
(califfo)
1922-1924
“Servo del
Glorioso” è eletto califfo dei Musulmani, il cui califfato aveva
piuttosto funzione religiosa per l’unione dei musulmani. La Repubblica
è ufficialmente dichiarata il 29 ottobre 1923 e la Grande Assemblea pone fine al vecchio regime dichiarando
cessato il califfato. Abdul Megid prende la via dell’esilio recandosi in
Svizzera, in Italia e in Francia dove muore.
FINE