RIVISTA STORICA VIRTUALE

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Solimano il Magnifico da una miniatura della Biblioteca Topkapi di Istambul

 

 

I SULTANI OTTOMANI

CRONOLOGIA E CENNI BIOGRAFICI

 

a cura di Michele E. Puglia

 

Osman I (Othman) il Vittorioso

c.a 1259-1326

 

Figlio di Ertogrul, scaltro, vivace, battagliero, unì alla bravura l’ipocrisia; è il primo dei monarchi degli ottomani che da lui presero il nome. Succede al padre e conquista tutta l’Asia minore. Aladino signore di Aleppo e Damasco lo aveva scelto come suo tenente generale e gli aveva affidato l’esercito. Morto Aladino senza eredi, il suo regno fu diviso in sette potentati dei quali Osman ebbe la Bitinia e il paese del Monte Olimpo. Da qui ebbe inizio l’espansione ottomana a spese dell’impero bizantino. Stabilì la capitale a Bursa (1326), la prima città da lui espugnata. Nelle conquiste teneva a freno i propri soldati evitando il saccheggio in modo da non suscitare il risentimento delle popolazioni conquistate. Liberale con i poveri, splendido nella costruzione delle moschee, godette molta popolarità. E’ stato descritto con un fisico imponente, con barba, cappelli e sopracciglia nere che gli avevano fatto dare il soprannome di “Cara” (il nero) per i turchi omaggio alla bellezza di un uomo. Aveva delle braccia lunghissime, che arrivavano alle ginocchia, considerata di buon augurio per un principe in memoria di un altro monarca che aveva la stessa stranezza, Artaserse Lungamano.

 

Orchan Ghazi

c.a 1326-1359

 

Il padre assegnò a lui, secondogenito, il regno preferendolo al primogenito Ala-Eddin,  che dedito agli studi accettò la volontà paterna e volle ritirarsi in un villaggio. Orchan gli assegnò la metà delle greggi lasciate dal padre ma Ala-Eddin la rifiutò. Orchan colpito dalla generosità del fratello, gli offrì la metà del regno che Ala-Eddin rifiutò e a questo rifiuto lo nominò visir (porta-peso), e mentre Orchan si occupava delle guerre, Ala-Eddin si occupava degli affari di Stato. Orchan gradatamente scaccia i greci dall’Anatolia conquistando: nel 1329 Nicea e nel 1337 Nicomedia, sottomettendo a tributo l’imperatore Andronico II (e successivanmente Giovanni VII  e Manuele II Paleologo). Costruì a Bursa, prima capitale ottomana, una grande moschea e un grande ospedale. Istituì la milizia dei “giannizzeri”(ieniceri, truppe nuove, il termine convertito agli europei)  ad imitazione dei soldani d’Egitto che acquistavano dai circassi giovanetti cristiani, li istruivano convertendoli alla religione musulmana e li educavano all’uso delle armi in modo da sostituire i più deboli egiziani. Costoro erano chiamati “mamelucchi” e assoggettarono l’Egitto e la Siria. I giannizzeri erano organizzati dal basso con un caporale che comandava dieci soldati; il centurione ne comandava cento; un tribuno mille; erano contraddistinti da berrettoni con una falda che cadeva sulle spalle, bianchi per gli ufficiali, rossi per la truppa. Orhan alla sua morte lascia due figli, Suleyman e Murad; gli succede  il primogenito

 

Suleyman I

 1349-regno 1360-1362

 

Non riconosciuto nella cronologia ufficiale per aver regnato solo due anni. Dopo che erano state espugnate diverse piazze nel Chersoneso, Giovanni Paleologo (1353) atterrito perché i bulgari facevano pressione sull’impero, chiese aiuto ai turchi: fu l’inizio della rovina. I turchi invaghiti delle bellezze della Grecia, espugnarono Adrianopoli e Filippopoli e le occuparono per proprio conto. In questo periodo gli ottomani si impossessano di Gallipoli (1361) battendo i bulgari, e da qui iniziano l’occupazione dell’Europa. Suleyman muore in un incidente di caccia; gli succede il fratello

 

Murad I Khudavendigar

1362-1389-c.a

 

Murad I conquista la Tracia dall’Egeo al Mar Nero  e trasferisce la sede del sultanato da Brussa ad Adrianopoli. Istituì la cavalleria degli “spahì” assegnando porzioni di terreno (timari) a ciascun cavaliere con obbligo di presentarsi in caso di chiamata alle armi (come era stato fatto con l’istituzione degli “stratioti” nell’impero bizantino). Il risultato ottenuto era stato l’aumento della cavalleria che aveva raggiunto il numero di centoquarantacinquemila cavalieri, ottantamila dei quali erano stanziati in Europa. Istituisce il cadì, giudice che decide le controversie dei soldati, sia in pace che in guerra. Ai soldati assegnava la quindicesima parte delle spoglie dei nemici. Espugnò la città di Sagara e costruì un ponte sull’Ebro per attraversarlo, prese poi le città di Apollonia, di Siros, Nissa; depredò l’Albania e la Bosnia. Fu il primo sovrano ad istituire la solennità della circoncisione. Istituisce il visirato con il visir capo del consiglio imperiale, luogotenente del sultano, vicario dell’impero. La carica era assegnata senza formalità, con la sola consegna del sigillo che il visir portava sempre appeso al collo: perderlo significava perdere la testa. La sua autrevolezza dipendeva dalla personalità del sultano. Se operava bene le lodi andavano al sultano, se operava male le responsabilità ricadevano su di lui. In ogni situazione era l’arbitro assoluto: riceveva tutte le suppliche, decideva le liti, a lui si rivolgevano gli ambasciatori, era arbitro della pace e della guerra. L’unico limite era quello di non poter far tagliare la testa ai pascià perché occorreva il permesso scritto del sultano e non poteva castigare i soldati senza la partecipazione dei loro superiori. Sui visir era stato scritto che “la loro altezza confina col precipizio; sono i più vicini a Giove, ma i più esposti ai fulmini”. Murad riporta una clamorosa vittoria a Kosovo sui principi cristiani (1389). Gli  succede il figlio

 

Bayazet I Yildirim

1359 regno:1389-1402

 

Bayazet I detto Yildirim  (il fulmineo), fece strozzare il fratello Ya-Qub con la corda di un arco, interrompendo così la tradizione ottomana che investiva della sovranità tutta la famiglia regnante, rerendendo in questo modo il governo indivisibile. Protettore di dotti e letterati completò la grande moschea di Adrianopoli. Dopo aver conquistato la Bulgaria (1393)  la Valacchia (1394) e la Serbia e saccheggiata la Macedonia, aveva preannunciato l’occupazione dell’Ungheria e aveva minacciato  di  giungere in Italia fino a Roma dove avrebbe fatto sventolare sui colli le sue bandiere e foraggiare i suoi cavalli sull’altare di s. Pietro. Il re Sigismondo di Ungheria in seguito a queste minacce, si era rivolto al papa Bonifacio IX che aveva invocato la collaborazione dei cristiani. L’invito era stato accolto dai francesi che sotto il comando del conte Giovanni di Nevers giunsero a Buda nel luglio 1396. Lo scontro con Bayazet avvenne a Nicopoli e si concluse in un bagno di sangue, con l’esercito cristiano quasi completamente distrutto (v. in Articoli: L’Europa verso la fine del medioevo P. I: par. Nicopoli l’ultima crociata). Bayazet aveva chiesto all’imperatore bizantino Emanuele di cedergli Costantinopoli e al rifiuto la cinse d’assedio: i turchi dovranno attendere ancora mezzo secolo per conquistarla. L’espansionismo ottomano è bloccato dalla parentesi di Tamerlano che sconfigge Bayazet e lo fa prigioniero. Inizialmente Bayazet come prigioniero era stato trattato onorevolmente, ma dopo un tentativo di fuga fu messo sotto stretta sorveglianza e  secondo alcune fonti fu trattato in maniera disumana e sprezzante e messo in catene, non tenuto in una gabbia di ferro come affermano altri. In effetti il mezzo servito per trasportarlo non era una gabbia di ferro ma una lettiga chiusa con finestre sbarrate di ferro (utilizzate per il trasporto delle sultane e chiamate cafess). Poco credibilmente quando Tamerlano saliva a cavallo si serviva del sultano come sgabello; quando Tamerlano mangiava, Bayazet era  tenuto con le mani legate, sotto la mensa dove la moglie, figlia del despota di Serbia Lazaro, nuda, era obbligata a servirgli le bevande in presenza del marito. Bayazet veniva portato con se da Tamerlano in tutte le sue battaglie e morì di dispiacere per la sua condizione di prigioniero (1403), non sbattendo il capo contro la gabbia di ferro dov’era tenuto. Bayazet aveva avuto sei figli: Musulmano (Suleyman), Isa (Josué), Muza (Mosé), Mustafa (Duzme Mustafà), Mehemet e Orhan.  Secondo le fonti greche non riconosciute dagli storici turchi, gli succedono: Josué che aveva regnato quattro anni, sconfitto in Cappadocia  (1408) e ucciso da Musulmano (Suleyman), che lo aveva seguito nel regno, a sua volta catturato e ucciso (1411) mentre combatteva contro Muza (Mosè) e quest’ultimo sconfitto da Mehemeth, che rimasto solo, fu l’unico dei fratelli a regnare prendendo il titolo di Celebi (sultano) dopo undici anni di interregno.

 

Mehemet I Celebi

1389 regno:1413-1421

 

Quinto dei figli di Bayazet, con la collaborazione del suo visir Bayazed Pascià, ricostituì il regno e l’esercito e sottomise il principe di Caramania e la Cappadocia, fece trattati di pace con la Serbia, Valacchia e Bulgaria. Aveva mandato una flotta a Gallipoli contro i veneziani ma fu sconfitto (1416). Dovette affrontare diverse ribellioni, tra le quali una con il falso Mustafà (il vero Duzme Mustafà figlio di Bayazet era scomparso come disperso nella battaglia di Ankara e ricomparso presso la Corte di Costantinopoli) che verrà giustiziato (1423) e quella dello sceicco Bedreddin che fu sconfitto e impiccato (1416).  Dei tre figli di Mehemet, Murad, Mustafà e Yussuf gli succede il primogenito

 

Murad II Koca

1402 regno:1421-1451

 

E stato descritto  con corporatura robusta, bassa statura, naso grosso e adunco, occhi piuttosto piccoli e di carnagione olivastra, con guance paffute e barba rotonda, con carattere mite, benevolo e generoso; la cosa che più gli piace bere e la sua più grande fonte di piacere sono le donne e i ragazzini”. Nel 1422 pose l’assedio a Costantinopoli ma le sue artiglierie non furono in grado di abbattere le potenti mura della città, dovette abbandonare l’assedio per combattere col fratello Mustafà (il c.d. falso Mustafà) che gli contendeva il trono; ne uscì vincitore facendolo giustiziare (1423). Fu il primo tra i sultani ottomani a fare della sua corte un centro di cultura. Dovette sostenere le lotte contro i serbi e gli ungheresi, fu il vincitore di Varna (v. Articoli. L’Europa verso la fine del medioevo: P.III, par. Varna, la crociata senza speranza). Con Murad si verifica un fatto singolare, unico nella storia ottomana. Assicurata la tranquillità del suo regno, pensò di lasciare il trono al figlio Mehemet giovinetto dodicenne, ma questo gesto aveva scatenato la guerra che Mehemet non era in grado di sostenere per cui Murad dopo un anno dovette riprendere il trono che tenne fino alla morte. Gli succede quindi

 

Mehemet II Fatih

1432 - regno: 1451-1481

 

Mehemet II detto el Fatih, il Conquistatore o Bujuk-il Grande, conquistatore di Costantinopoli (29.5.1453), aveva dato il colpo finale all’impero bizantino ridotto alla sola città, rimasta come un’isola circondata tutt’intorno dal territorio ottomano. Era guerriero intelligente e crudele: continuando nella tradizione della uccisione de fratelli, alla morte del padre fece annegare il fratello Ahmed. Conquista l’Albania, la Bosnia e l’Erzegovina (1453), la Serbia (1459), annette la Morea (1460) e Trebisonda (1461). Occupa Otranto (1480), abbandonata l’anno successivo in seguito alla notizia della sua morte improvvisa avvenuta nei pressi di Scutari dove si trovava con il suo esercito. La sua partenza fu considerata dagli abitanti un miracolo, ricordato tutt’ora. Gli succede il figlio

 

Bayazet II Veli

1446 - regno: 1481-15 12

 

Bayazet II salito al trono alla morte del padre all’età di ventun anni, conquista Lepanto, Corone e Modone (1499). Dovette lottare con il fratello Djem o Gem (conosciuto in Europa come Zizim, dove ebbe una storia affascinante e piena di avventure) che gli contendeva il trono. Djem si era consegnato ai Cavalieri di Rodi (poi di Malta) per ricevere aiuto contro il fratello. Il Gran Maestro Pierre d’Aubusson tradendo tutti i sacri principi di ospitalità dell’Ordine e accettando grosse somme offerte da Bayazet, lo rese prigioniero. Djem dopo essere stato portato in Francia e disputato dai monarchi occidentali, alla fine fu portato a Roma su richiesta del papa Innocenzo VIII. Morto questo papa, Djem visse, non per molto, nello splendore rinascimentale della Corte del papa Alessandro VI (Borgia), morendo dopo sei anni di prigionia di morte misteriosa a Napoli.

 

Selim I Yavuz

1467 - regno 1512-1520

 

Detto il Crudele, detronizzò il padre (1512) facendolo morire ma  innalzandogli uno splendido sepolcro; si sbarazzò anche di tutti i membri maschi della famiglia, eliminando sette nipoti: essere congiunto di Selim significava essere votati al capestro. Combattè contro il fratello Ahmed che ferito, essendo corpulento e pesante era caduto dal cammello e fu fatto prigioniero (1513) e Selim perché non gli sfuggisse, lo fece ammazzare. Mandò il suo pascià Mustafà ad ammazzare i due figli di Ahmed, Aladino e Murad. Mustafà impietositosi li fece avvertire ed essi si diedero alla fuga, ma pagò la sua pietà con la vita perché Selim insospettito, lo fece strangolare. Aladino andò a rifugiarsi dal soldano d’Egitto; Murad si rifugiò presso il re di Persia il quale lo accolse con favore e gli diede in moglie una figlia, ma poco dopo, temendo la vendetta di Selim lo fece uccidere. Selim aveva organizzato un formidabile esercito, tolse l’Armenia alla Persia (1513-1516) e conquistò l’Arabia e l’Egitto (1517). Morì nella stessa villa in cui aveva fatto uccidere il padre.

Sulla sua tomba fu incisa on diverse lingue la seguente iscrizione:

Io fui Selim che fé tremar la terra;

Marte stesso temeva il mio braccio forte;

Cerco battaglia ancor dopo la morte;

Il corpo è nel sepolcro, il cuore in guerra.

Gli succede il figlio

 

Giovanni Bellini - Solimano il Magnifico

National Gallery - Londra

 

Suleyman II Kanuni

(Solimano il Magnifico)

1495 - regno:1520-1566

 

Oltre ad aver avuto il titolo di  Magnifico, fu detto anche Kanuni (Legislatore) e Saib Chiran (Dominatore del suo secolo). Fu “cinto” con la scimitarra, secondo l’usanza turca, nello stesso giorno in cui Carlo V veniva incoronato imperatore ad Aquisgrana (1520). Diversamente dal suo antagonista occidentale che era un uomo arido, non amante delle arti e delle lettere e aveva dedicato la sua vita a combattere Francesco I di Francia,  animato contro Francesco I, invece che contro i turchi”, Solimano fu grande monarca, colto (leggeva i Commentari di Cesare e conosceva il greco), grande mecenate nelle arti e nelle lettere, raccolse manoscritti e fondò biblioteche; fu anche legislatore oltre che guerriero e poeta. Non volle ascoltare il suggerimento di Francesco I, che unico tra i monarchi occidentali aveva stretto con Solimano rapporti di alleanza, a conquistare l’Italia, ma il sultano diresse le sue conquiste verso l’Ungheria. Aveva conquistato Belgrado (1521) e cacciato da Rodi i Cavalieri (1522); conquista Bagdad (1534), l’Arzebajdzan (1536), l’Algeria (1535). Le sue navi, comandate da Khair ad-Din (il pirata Barbarossa), dominano nel Mediterraneo. Fu monarca giusto che condannava le ingiustizie e pascià che si appropriavano di beni altrui.

 

Selim Il Sarkol

1526 - regno: 1566-1574

 

Detto il Beone (mest), secondo gli storici occidentali l’Ubriacone, che così lo descrissero: “vinse chi era stato vincitore, non per propria virtù ma per quella dei generali del padre, il gran Solimano (Sokollu Mehemed Pasha). Non diresse altro esercito che quello delle Veneri del suo serraglio, il suo Marte fu Bacco”. Fu il conquistatore di Cipro (1570), e di Famagosta (1571), e dopo la sconfitta di Lepanto, di Tunisi (1575). Fece  eliminare i suoi fratelli e uccidere il suo ultimo fratello Bayezid  che si trovava in Persia, con i suoi quattro figli. Morì di febbre, o secondo altri, battendo la testa nel bagno turco. Con lui ha inizio la decadenza dell’impero ottomano.

 

Murad III

1575-1595

 

Anche Murad III non si sottrasse alla tradizione del fratricidio, per  evitare  possibili rivendicazioni del  trono. Fece eliminare cinque fratelli nello stesso giorno della sua elevazione: il maggiore di questi fratelli non aveva che otto anni. Prima di farli uccidere aveva interrogato il muftì il quale gli rispose che la eliminazione  non solo era lecita, ma era necessaria per la quiete della monarchia e per il bene dello Stato. I turchi infatti giustificavano questa usanza dicendo che  a questo modo si scongiuravano le guerre civili. Conquista lo Yemen (1577). Gli succede

Mehemet III‘Adli

1595-1603

 

Con Murad III inizia il “sultanato delle donne” che prosegue con i successori fino a Mustafà I. Educato nel serraglio salì al trono all’età di ventisette anni; senza esperienza agiva con i suggerimenti della madre. Per innata crudeltà fece buttare in mare dieci concubine del padre e per assicurarsi l’impero eliminò diciannove fratelli.

 

Ahmed I Bakhti

1603-1617

 

Iracondo e facile all’ira, quando era preso da questi eccessi diventava crudele, in contrasto con l’affetto che nutriva per sua madre e il tenero amore che nutriva per la moglie (veneta di casa Baffo fatta prigioniera da una nave mentre col padre si dirigeva a Corfù), che prese le redini dell’amministrazione dell’impero, prevaricando i pascià. Firma la pace di Zstivatorok con gli Asburgo (1606).

 

Mustafà I, Deli

1617-1618, 1622-1623

 

Dopo aver regnato tre mesi e tre giorni (1617-18)  per opera del muftì e del caimacan, con l’assenso delle milizie, fu imprigionato, accusato di varie pazzie, come quella di rompere e gettare gioielli dalle finestre; nel serraglio inseguiva gli eunuchi con la scimitarra e li feriva mortalmente; a un povero che gli chiedeva l’elemosina gli diede un biglietto da consegnare all’imperatore dei cristiani dov’era scritto che gli donava l’impero. Fu quindi messo sul trono  il figlio maggiore di Ahmed, Osman di tredici anni (1618). Ma fu rimesso sul trono dopo che questo era stato deposto (1618), regnando fino a quando non fece tornare la regina madre Kösem Sultan che lo sostituì con Murad IV (1622) che lo fece strozzare.

 

Osman Il, Cenc

1603 - regno: 1618-1622

 

Detto Cenc-il Giovane perché salito al trono a quindici anni, ma anche per la sua morte immatura. Era stato messo sul trono  in quanto si pensava che si sarebbe disinteressato del governo. Ma sebbene giovane aveva una vasta cultura: dalla madre greca aveva imparato il greco e l’italiano, ed aveva imparato il turco ottomano l’arabo e il persiano. Tolse il potere alla vecchia sovrana Kösem Sultan madre di Mustafà, iniziando una serie di riforme. Aveva tentato di conquistare la Polonia senza riuscirvi; fu deposto,  imprigionato e strozzato  a seguito di una rivolta di giannizzeri. Costoro rimisero sul trono il padre Mustafà  il cui breve regno fu ancora più brutale del precedente. Egli fece ritornare la madre Kösem Sultan, che fece mettere sul trono,

 

Murad IV Gazi

1623-1640

 

Dovette affrontare un periodo turbinoso di rivolte che avevano messo in pericolo il trono., ma approfittando delle divisioni tra i ribelli, riuscì a mettere gli uni contro gli altri, eliminando i capi  ribelli che  in precedenza avevano esercitato la loro autorità su di lui. Trasformò l’intera struttura amministrativa e finanziaria dell’impero, combattendo la corruzione. Condusse una campagna moralizzatrice, proibendo l’uso del caffè e del tabacco che erano stati introdotti cinquant’anni prima. Egli stesso introdusse  dei cambiamenti moralizzatori a corte. Si raccontava che durante il suo soggiorno a Bursa (1630), a seguito di una tempesta di tuoni e folgori, il muftì gli disse che il cielo scagliava le sue folgori contro il suo soglio per ordine di Dio irato. Per questo motivo Murad allontanò dalla sua corte diversi buffoni che lo attorniavano, in particolare un muto dai cui gesti egli riceveva particolare diletto... che prendeva anche dal vino per il quale aveva una particolare predisposizione. Era stato il sovrano più assoluto dei suoi predecessori. Alla sua morte fu  Kösem Sultan a mettere sul trono un altro figlio incapace,

 

Ibrahim I Deli

1640- 1648

 

Debole di mente (Deli), malaticcio ed epilettico, dedito ai piaceri dell’harem e assolutamente incapace di governare, era nelle mani dei suoi consiglieri. Questi erano divisi in tre fazioni tra le quali vi era quella della regina madre Kösem Sultan, ognuna delle quali lo usò per favorire i propri interessi e la corruzione. Nel suo breve regno non fece che accrescere i mali dell’impero, tanto che il suo nome non fu più dato a nessun altro dei suoi successori. Fu detronizzato e sostituito dal figlio

 

Mehemet IV Avgi

1648-1687

 

Sotto di lui la situazione finanziaria dell’impero peggiorò notevolmente  con la moneta ripetutamente svalutata, le tasse riscosse con due anni di anticipo, gli stipendi sospesi per quattro-cinque anni, l’inflazione aumentata e approvigionamenti che non giungevano nelle città e suscitavano rivolte. La onnipresente Kösem Sultan cercò di sostituirlo con un cugino pazzo, Suleyman, ma intervenne la madre di Mehemet, Tarhan Sultan che con l’aiuto del capo degli  eunuchi, il negro Lala Suleyman Agam, la fece strangolare (1651). Il suo lungo regno fu segnato da alterne vicende. In seguito a un’ulteriore crisi finanziaria che aveva comportato l’aumento delle tasse e la confisca di proprietà dei ricchi, fu deposto e sostituito da 

 

Suleyman III

1687-1691

 

Secondo figlio di Ibrahim Deli, aveva passato i suoi quarant’anni  nell’harem ed era completamente nelle mani di coloro che lo avevano posto sul trono. Carestia e inflazione tormentavano l’impero e la guarnigione di Istambul approfitta della sua ascesa al trono per razziare la popolazione, ma Suleyman chiama i giannizzeri che annientano i ribelli (1688). Gli Asburgo sempre pronti ad accaparrarsi territori, conquistano la Croazia e la Slovenia (1687) e l’importante forte di Belgrado (1688), avanzando in Bosnia e Serbia (e successivamente in Valacchia). Sono acclamati dagli ortodossi  locali e dai capi religiosi, ma gli austriaci per il loro rigido modo di governare  scontentano la popolazione slava,  per cui  l’esercito ottomano comandato da Fazil Mustafà riprende la Serbia e Belgrado. Gli succede il fratello

 

Ahmed Il

1691-1695

 

Un ultimo tentativo ottomano per riconquistare l’Ungheria fu vanificato dalla vittoria di Zenta (1697) riportata da Eugenio di Savoia il grande condottiero al servizio dell’Austria. Nello stesso tempo, mentre Venezia alleata dell’Austria riportava una brillante vittoria navale, l’Austria, a seguito di un gioco diplomatico (erano intercorsi accordi diretti tra austriaci e  turchi), metteva Venezia (con gli alleati russi e polacchi) di fronte al fatto compiuto, prendendo accordi che saranno sottoscritti con il trattato di Karlowitz (1699).

 

Mustafa II, Lazi

1695-1703

 

Figlio di Mehemet IV, sottoscrive il trattato di Karlowitz  (1699). Con questo trattato  all’Austria era riconosciuto il possesso dell’Ungheria, ad eccezione del banato di Temesvar che rimaneva ai turchi; a Venezia era riconosciuto il possesso della Dalmazia e della Morea; alla Polonia la Podolia (Ucraina) e Kamenec; alla Russia di Pietro il Grande (1672-1725)  il possesso di Azov. Mehemet aveva come gran visir Huseyn Pascià il quale introdusse riforme nel sistema fiscale e monetario, per far tornare gli agricoltori alla terra, per sedentarizzare le tribù nomadi. Quando però incominciò a porre mano alla eliminazione della corruzione della fazione al potere fu destituito. Questa, con a capo Feyullah Efendi avendo le mani libere si appropriò di tutte le entrate del Tesoro; gli stipendi e le pensioni non furono più corrisposti e gli appalti per la riscossione delle imposte, furono trasformati in associazioni religiose o concessioni a vita. Incominciarono a scoppiare rivolte e vi fu una sollevazione di giannizzeri che non ricevevano la paga, i quali detronizzarono Mustafà che rinchiuso nel serraglio, fu avvelenato e sostituito dal fratello.

 

Ahmed III

1703-1730

 

Durante il suo lungo regno fioriva il “periodo dei tulipani”, introdotto dal gran visir Damad Ibrahim Pascià (1717-1730), che segnava il periodo di risveglio intellettuale ottomano in cui il tulipano fu preso come segno di europeizzazione. Ibrahim si fece costruire un lussuoso palazzo sul Corno d’Oro, servendosi dei progetti della reggia di Versailles, seguito da altri esponenti della classe dirigente che fecero costruire palazzi e giardini all’europea. Oltre a palazzi privati, furono costruiti edifici pubblici, moschee e fontane. Al sultano  piacevano le feste e le sue feste e i suoi pranzi sontuosi diedero occasione di uno sviluppo della poesia, della musica e della danza. La Turchia aveva mosso guerra a Venezia denunciando il mancato  rispetto del trattato di Karlowitz (1699), ma subisce una sconfitta presso Belgrado (1717), in quanto accanto a Venezia si era schierata l’Austria con il principe Eugenio di Savoia che comandava le sue truppe. E’quindi firmato il trattato di Passarowitz (1718) in base al quale la Turchia consegna all’Austria il Nord della Serbia, il banato di Temesvar e una parte della Valacchia rumena, mentre Venezia perde la Morea assegnata ai turchi. La vita dispendiosa di corte e delle classi dirigenti aveva creato malcontento nella popolazione che viveva in miseria e nell’esercito e una folla in rivolta assale il palazzo Topkapi chiedendo al sultano di uccidere Ibrahim, ma dopo fu egli stesso è detronizzato.

 

Mahmud I Kambur

1730-1754

 

Mahmud fu messo sul trono dai ribelli che avevano detronizzato il padre Mustafà II. Introdusse innovazioni sulla base di quelle europee assumendo consiglieri europei come il conte di Bonneval il quale aiutato da ufficiali inglesi e francesi introdusse innovazioni nell’esercito, particolarmente nel corpo dei bombardieri. La Turchia subì una serie di guerre perdendo il Caucaso dove Nadir Scià (1736-47) fondò la dinastia Qazar. Nel 1737 gli austriaci alleati dei russi, si impadroniscono della Bosnia e della Serbia, ma poi furono sconfitti e fu firmata la pace di Belgrado (1739) con la quale la Turchia ottiene la restituzione  dei territori perduti con il trattato di Passarowitz (1714), in cambio del dominio dell’Austria sull’Ungheria.

 

Osman III

1698 - regno 1754-1757

 

Osman III figlio di Mustafà II e fratello di Mahmud I, alla morte di questo aveva cinquantatre anni vissuti nel serraglio privo di qualsiasi cognizione di governo, e si affidò ai gran visir che a causa di intrighi di palazzo, si avvicendarono nel numero di otto in due anni. La sua mancanza di conoscenza  delle cose di governo non lo privò della naturale crudeltà che mostrò nel fare uccidere tre dei cinque nipoti, figli di Ahmed III, Mohammed, Bayezid e Orcan. Gli altri due, Mustafà e Abdul-Amid erano sfuggiti, Mustafà facendo bere al capo-chirurgo (bera-bascì), col pugnale alla gola, la bevanda che questo gli aveva presentato. Di lui è stato scritto che nei tre anni di regno aveva mantenuto soltanto la pace, senza lasciare nessuna traccia del suo governo. Ma Osman III merita di essere ricordato per la sensibilità mostrata nel campo della istruzione e della cultura, come vedremo più avanti. Il suo regno fu funestato da un grande incendio scoppiato (1775) a Costantinopoli, partito da una casa presso il muro del serraglio e le rimesse della marina, che aveva raggiunto il palazzo del gran visir. L’allarme fu dato dal guardiano della torre dell’agà dei giannizzeri, battendo i tamburi (che era il modo per avvertire la popolazione), mentre i custodi dei quartieri percorrevano le strade battendo i muri con mazze ferrate e gridando “ianghin ver” (c’è un incendio). Si sperava che l’incendio fosse fermato dalla monumentale chiesa di s. Sofia, ma il calore fece sciogliere il piombo che cadeva sulla folla che fuggì senza poter prestare soccorso. Con il vento che soffiava il fuoco si propagò verso il centro della città, facendo strage di uomini, donne e bambini. Il sultano Osman terminò la costruzione della moschea di Nari-Osmanie, iniziata da Mahmud I, e vicino a questo edificio costruì una università (medressé) composta da tre collegi dov’erano mantenuti e nutriti seicentosettanta studenti. Fece costruire anche una biblioteca (1775) che portava il suo nome, in cui furono conservati due corani, uno di Alì, genero di Maometto e l’altro di Osman I.  

 

Mustafa III

1757-1774

 

Figlio di Ahmed III, dovette combattere con la Russia di Caterina II (1762-1792) alleata con l’Austria  (1768); gli ottomani furono sconfitti (1770) e con il trattato di Kücük Kaynarca (1774) perde la Bessarabia, le isole dell’arcipelago e alla Crimea è riconosciuta l’indipendenza.

 

‘Abdùl-Hamid I

1774-1789

 

Anche Abdul-Hamid assume come consigliere un europeo, il barone Francois de Tott che crea un nuovo corpo di artiglieria di stile europeo, una moderna fonderia per cannoni e una nuova scuola di matematica. L’ufficiale di marina Gazi Hasan Pascià ricostituisce la marina ottomana creando un corpo di ufficiali e di equipaggi di carriera  e fonda una serie di cantieri navali moderni. La Russia e l’Austria progettano un piano (Piano Greco) che mira alla espulsione degli ottomani dall’Europa, con la ricostituzione dell’impero bizantino con la Tracia, Macedonia, Bulgaria e Grecia settentrionale con capitale Istambul; l’Austria avrebbe avuto  i Balcani occidentali, la Sebia, la Bosnia Erzegovina e la parte della Dalmazia posseduta da Venezia; quest’ultima avrebbe avuto la Morea, Creta e Cipro, la Francia che a seguito del matrimonio di Maria Antonietta con Luigi XVI si era allontanata dagli ottomani, avrebbe avuto la Siria e l’Egitto. La Gran Bretagna e la Prussia non vedendo di buon occhio questo progetto che portava a un rafforzamento dei loro nemici, cominciarono a unire le loro forze. Nel 1789 ha inizio il movimento di truppe ma lo scoppio della Rivoluzione francese cambia tutti i piani: Caterina II è impegnata dalla occupazione svedese della Finlandia;l’Austria deve affrontare rivolte in Ungheria e nei Paesi Bassi; l’Inghilterra e la Prussia vogliono la pace con la Porta ed è firmato con il successore di Habdul Hamid, Selim III il trattato di pace di Sistova (1791).

 

Selim III Cihandar

1761 -regno 1789-1807

 

Nipote di Habdul-Hamid è considerato il primo dei riformatori del XIX secolo, ma in effetti è stato l’ultimo dei riformatori tradizionalisti. Si era messo in corrispondenza epistolare con Luigi XVI che considerava monarca illuminato. Ricostituisce  il corpo dei giannizzeri e dei sipahi, e crea un nuovo corpo (1794) di fanteria, rinnovando anche la marina, ammodernando la Scuola navale e l’amministrazione dell’impero. Conclude la guerra con l’Austria (1791) e  con la Russia (1792). Si destreggiò alleandosi con l’Inghilterra contro Napoleone che aveva occupato l’Egitto (1798-99), e poi con la Francia (1806-1807). Fu deposto in seguito a una ribellione di giannizzeri che sostenevano il cugino Mustafà. Selim sarà in seguito assassinato (1808).

 

Mustafa IV

1807-1808

 

Nell’unico anno di regno si mostra debole nei confronti dei conservatori che, come i giannizzeri, riprendono le loro posizioni. Tutte le tasse messe da Selim sono abolite, le scuole del Genio e altre scuole tecniche  e le fabbriche sono chiuse; i tecnici e consiglieri stranieri sono rimandati in patria. A seguito di una rivolta che tende a riportare sul trono Selim, questo viene assassinato (1808) e Mustafà sarà fatto strozzare con la madre da Mahmud, figlio di Abdul Hamid I dopo essere stato messo sul trono per governare da solo.

 

Mahmud Il ‘Adli

1808-1839

 

Sale al trono all’età di ventitre anni. Dopo aver eliminato gli avversari , riunisce i notabili delle province con i quali firma un accordo che gli permette di dare avvio alle riforme introducendo cambiamenti nell’esercito sul modello europeo e nell’amministrazione. Elimina il corpo dei giannizzeri che costituiva un pericolo per l’impero, considerato dai turchi un “fausto evento” (Vaka-i hahyriye), riuscendo così a suscitare una loro rivolta che gli diede l’occasione di farli massacrare (1826); i giannizzeri che riuscirono a fuggire, furono individuati e sterminati; altri si spogliarono dell’uniforme e si mescolarono alla popolazione sfuggendo alla cattura. Mahmud II unifica l’esercito creando bande militari sotto la direzione di Giuseppe Donizetti, fratello di Gaetano, dando così inizio alla musica moderna.Mahmud fa anche adottare il fez già usato da lunga data, che in una forma più attuale, sostituisce il turbante come segno di modernità. Mahmud prepara la carta  di Gülkame  per la riforma dell’impero, promulgata dal suo successore. A seguito dell’insurrezione greca, la Conferenza di Londra proclama l’indipendenza della Grecia (1830) e la dichiara monarchia ereditaria e proclama l’autonomia della Serbia, della Moldavia e Valacchia; la Bessarabia  passa alla Russia.

 

‘Abdul-Megid I Gazi

1839-1861

 

Figlio di Mahmud II sale al trono all’età di diciotto ani, su consiglio della madre Valideh, intraprende riforme civili e militari, rendendo liberi i culti religiosi. Amante del fasto dà impulso a opere pubbliche. Pubblica la carta imperiale (Gülkane) preparata dal padre, che mirava a una radicale  trasformazione dell’impero. Sotto il suo regno è fondata la Banca Ottomana (1756) e sono promulgati i codici penale (1843) e commerciale (1850). Il patto di Londra sancisce la restituzione  alla Porta della Siria e il distacco dell’Egitto dall’impero turco. Gli succede il fratello

 

‘Abdul -’Aziz

1861-1876

 

E’ amante dello sport, della caccia, degli allevamenti. Promulga il codice marittimo (1863); istituisce (1869) i tribunali laici  (Nizamyye) che applicano il nuovo codice civile; introduce una riforma nell’amministrazione e nella finanza dei palazzi imperiali che sono unificati con la nomina di un direttore unico che aveva un grado pari a quello dei marescialli dell’esercito. Nel 1869 promulga una riforma nel sistema scolastico con la “legge sull’istruzione pubblica” suggerita dal ministro dell’istruzione francese Jean Victor Duruy che aveva proposto l’istituzione di scuole secondarie interconfessionali,  di una università laica, di nuove scuole tecnico-professionali e di un sistema di biblioteche pubbliche. L’istruzione è resa obbligatoria per i ragazzi sotto i dodici anni. Abdul-Aziz concede l’autonomia alla Bulgaria (1870).

 

Mehemet Murad V

1876

 

figlio di Abdul-Mecid I  ha ricevuto una educazione completa, compresa la lingua francese e la musica occidentale. Aveva preso parte ai viaggi  di Abdul-Aziz a Parigi e Londra. aveva avuto amici intellettuali, uomini d’affari ufficiali e alti funzionari; si era spinto a chiedere l’affiliazione alla massoneria ed era stato affiliato nella Gran Loggia d’Oriente francese, gesto che aveva scandalizzato l’intero mondo musulmano. Il suo regno dura solo cinque mesi; deposto come pazzo gli succede il fratello

 

‘Abdùl-Hamid lI

1876-1909

 

Definito “il sultano rosso”, perché, contrariamente all’immagine del sovrano illuminato che aveva dato il fratello, si era mostrato sanguinario e si era circondato di poliziotti e spie. Per salvare l’impero, proclama il “panislamismo” vale a dire la snazionalizzazione dei cristiani balcanici. Promulga la prima Costituzione turca che costituisce l’inizio del movimento che porta il nome di “Tanzimat” (riorganizazione) che mira alla centralizzazione amministrativa, modernizzazione dell’apparato dello stato, occidentalizzazione della società e secolarizzazione del diritto e dell’insegnamento. Il Congresso di Berlino riconosce l’indipendenza della Serbia, Romania, Montenegro e l’autonomia della Rumelia orientale (sud della Bulgaria). Cipro viene ceduta all’Inghilterra. L’Austria ottiene l’amministrazione della Bosnia-Erzegovina, che successivamente (1908) le annette e nello stesso anno la Bulgaria dichiara la propria indipendenza. Il sorgere dei nazionalismi fomentati dalle millet (comunità etnico-religiose dell’impero) di  missionari cattolici e protestanti stranieri, porta in primo piano la questione armena. A seguito di attentati terroristici degli armeni il governo del sultano risponde con massacri e rappresaglie. A seguito di malcontento che aveva suscitato rivolte e ammutinamenti la Camera e il Senato proclamano la destituzione di ‘Abdul-Hamid e gli succede suo fratello Reshad.

 

Mehemet V Reshad

1909-1918.

 

La nomina di Mehemet V segna il passaggio del potere dalla Porta al Parlamento. E’ il primo sultano che presta giuramento impegnandosi a rispettare la Costituzione e la legge religiosa musulmana. La sua sovranità è sottoposta alla condizione del riconoscimento al Parlamento del potere di detronizzarlo. Sommosse di armeni e terroristi greci provocano nuove ondate di violenza. Dopo l’invasione da parte dell’Italia della Tripolitania e Cirenaica (1912), con il trattato di Oukay (1912) la Turchia riconosce la loro annessione all’Italia. Nello stesso anno i nazionalisti albanesi ottengono il riconoscimento della indipendenza dell’Albania. Scoppiano le due guerre balcaniche: la prima nel 1912 con la lega bulgaro-serbo-greco-montenegrina contro la Turchia; nel 1913 la seconda, tra gli stessi alleati della prima, Serbia e Grecia,  alle quali si aggiunge la Romania, contro la Bulgaria: ambedue le guerre miravano a  ingrandimenti territoriali. Nel 1914 in seguito all’attentato di Sarajevo scoppia la prima guerra mondiale: il motivo della guerra non era stato l’attentato che ne fu la scintilla, ma perché l’Austria non accettava che  la Serbia fosse divenuta potente nell’area balcanica. La sconfitta degli imperi centrali di cui la Turchia era alleata determina la dissoluzione dell’impero ottomano.

 

Mehemet VI Vahid-ed-din

1918-1922

 

Con il trattato di Sevres (1920) il sultano rinuncia a tutti i diritti di governo sui territori non turchi ad esclusione della Tracia e dell’Anatolia lasciati alla Turchia. L’Armenia è riconosciuta come Stato  indipendente e i suoi esatti confini vengono determinati dall’arbitrato del presidente americano T. Woodrow Wilson. Con la guerra di liberazione capeggiata da Mustafà Kemal (Atatürk), Mehemet VI viene deposto e imbarcatosi su un cacciatorpediniere inglese si rifugia a San Remo. E’ instaurato un  califfato  che sarà  di breve durata.

 

‘Abdul-Megid II

 (califfo)

1922-1924

 

“Servo del Glorioso” è eletto califfo dei Musulmani, il cui califfato aveva piuttosto funzione religiosa per l’unione dei musulmani. La Repubblica è ufficialmente dichiarata il 29 ottobre 1923 e la Grande Assemblea  pone fine al vecchio regime dichiarando cessato il califfato. Abdul Megid prende la via dell’esilio recandosi in Svizzera, in Italia e in Francia dove muore.

 

FINE

 

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