Estratto da "Zibaldino" (in nota alla voce: Italia)

BREVE STORIA D'IRLANDA

a cura di Michele Puglia

La Storia d'Irlanda, piuttosto complessa, la riassumiamo brevemente in riferimento ai sanguinosi rapporti tra protestanti e cattolici, costoro considerati dai primi, oltre che <papisti>, <barbari>.
Uno degli avvenimenti storici più importanti delle vicissitudini irlandesi, fu l'avvicendamento avvenuto nel regno d'Inghilterra, alla fine del '600 (1688-89), di Giacomo II della casa Stuart, che si era convertito al cristianesimo, con Guglielmo d'Orange protestante. Ma vediamo l'andamento della storia.
La popolazione irlandese era di origine celtica e si fondava sulle tribù (clan) che non trovavano pace, perché si combattevano continuamente tra loro. Il territorio era diviso tra le varie tribù raggruppate nelle grandi province dell'Ulster (1), Leinster, Connaught, Desmond (Munster sett.), Thomond (Munster merid.).
Dopo la diffusione del cristianesimo si era sviluppato il monachesimo e, intorno al 430 (d.C), l'isola veniva <vangelizzata> da s. Patrizio. L'Irlanda quindi era fondamentalmente cristiana e per gli inglesi era solo terra di conquista. Tra il 1100 e 1300, era stata in buona parte occupata e divisa tra Pale (che comprendeva le contee di Luoth, Dublino e Kildare, sotto vicerè mandati da Londra) e il resto tra feudi di baroni inglesi e capi indigeni. Siamo al 1500. Quando in Europa fiorisce il rinascimento, l'Irlanda era in pieno medioevo. Enrico VIII si propose di unificare l'isola sopprimendo il regime delle tribù e prendendo il titolo di re d'Irlanda; dopo essersi staccato da Roma (v. Morganatico, nota) con la Riforma protestante (diventando il Capo della Chiesa anglicana), estese la riforma anche all'Irlanda, con la conseguenza che i cattolici vennero espulsi da chiese e monasteri. Sua nipote, Maria la cattolica, figlia di Edoardo VI (figlio di Enrico), invece, essendo cattolica, provvide a cacciare i protestanti e rimettere al loro posto i cattolici. Maria però, pensando di accrescere le risorse dell'isola che era fondamentalmente povera, fece l'errore di instaurare <il sistema delle piantagioni> che portò gravi danni all'intera isola, per tutti i secoli a venire.
Venivano mandati cioè piantatori inglesi, normalmente gente violenta e indesiderabile, che venivano immessi nelle proprietà degli irlandesi, cacciati dalle loro terre (Elisabetta, Giacomo I, Oliviero Cromwell, Guglielmo d'Orange e Carlo I, continuarono in questa politica per scardinare il sistema delle tribù, che reagivano con continue rivolte, le quali per gli inglesi erano motivo per porre in atto vere e proprie carneficine). Oliviero Cromwell (1649) conquistò diverse città e fece un tentativo di pulizia etnica, volendo mandar via tutti gli irlandesi e sostituirli con inglesi. Molti irlandesi andarono via per arruolarsi negli eserciti di Spagna, Francia e Polonia, sessantamila furono deportati nelle Americhe; le loro terre furono assegnate ai soldati di Cromwell.
Dopo Cromwell, quando fu restaurata la monarchia, Carlo II fece un po' di ordine emanando un atto (Act of Settelment del 1663), con cui si distinguevano le famiglie dei proprietari in: 1. famiglie discendenti da anglo-normanni (Native interest); 2. piantatori introdotti da Elisabetta e Carlo I (Irish interest); piantatori cromwelliani (English interest).
Un po' di concordia, almeno nelle intenzioni, giunse quando con il trattato di Limerick (1691) Guglielmo d'Orange garantiva ai cattolici l'esercizio della religione e la prestazione del giuramento di alliance e non di supremazia dei protestanti.
Costoro si rivolsero a Guglielmo d'Orange (che aveva sposato Maria, figlia primogenita di Giacomo II, con diritto di successione), invitandolo a venire in Inghilterra. Guglielmo partì con la flotta l'11 nov. 1688 diretto verso lo Yorkshire, ma il vento lo sospinse verso la Manica, per cui Guglielmo sbarcò a Torbay. Non vi fu alcuno scontro, ma solo spostamenti di truppe. Giacomo, abbandonato dal migliore dei suoi comandanti, il barone di Churchill (2), pensò di fuggire con la moglie e il figlioletto appena nato (ritenuto bastardo), recandosi in Francia dove suo cugino, Luigi XIV, gli concesse un castello nei pressi di Versailles.
Guglielmo, che divenne III, con Maria, furono incoronati. In Inghilterra, la gloriosa rivoluzione non aveva portato spargimento di sangue, che però si ebbe in Irlanda nel successivo anno 1690, quando Giacomo pensò di recarvisi per sollevare i cattolici, ma fu sconfitto nella battaglia di Boyne, conclusasi col trattato di Limerik del 1691.
La vittoria di Boyne è l'avvenimento che viene annualmente festeggiato dai più fanatici dei protestanti. Verso la fine del '700, quando si propagavano le Logge massoniche (v. Massoneria), era stata costituito l'Ordine d'Orange, che si proponeva di appoggiare il re protestante e suoi eredi, mantenendo la propria fedeltà alla monarchia inglese. Per questo motivo le sfilate avvengono con simbologia massonica, cioè con abiti scuri, bombetta, guanti bianchi, bastoni, collari e stendardi che indicano la provenienza delle varie Logge. Il tutto accompagnato dalla fanfara, con il rullo di tamburi che rompe il silenzio del percorso. La sfilata è provocatoria in quanto attraversa proditoriamente i quartieri cattolici. E' evidente che questi partecipanti alle sfilate sono i più fanatici e, anche se usano la simbologia massonica, nulla hanno a che vedere con i principi massonici di libertà, uguaglianza, fratellanza e tolleranza.
Le clausole del trattato di Limerick (libertà di esercizio della religione e parità del giuramento) non vennero accettate dal Parlamento inglese, per cui le persecuzioni dei cattolici proseguirono in base alle Leggi penali emanate nello stesso 1691 (furono abolite soltanto nel 1829, quando Daniel O'Connel, politico irlandese, chiamato il Liberatore, impose al Parlamento inglese l'emancipazione dei cattolici), che determinarono un nuovo esodo.
Nel 1700 il Parlamento inglese approvò l'<Act of Resempton> in base al quale tutte le terre confiscate o concesse dopo il 1689 dovevano tornare allo Stato, che le rivendette a pubblico incanto, per cui tutte le terre divennero di proprietà privata e l'organizzazione dei <clan> fu completamente eliminata.
Nel 1745 fu mandato in Irlanda come vicerè Lord Chesterfield, che svolse una politica tollerante e nel 1759 vi fu un primo tentativo, non riuscito, di unione tra Irlanda e Inghilterra. Ma i rapporti si inasprirono ulteriormente nel 1761 quando venne organizzata una resistenza armata contro i grandi proprietari terrieri protestanti (landelords), altezzosi e prepotenti, da parte dei <white boys>, i quali, riunendosi segretamente (lo spirito delle associazioni massoniche veniva anche da questi frainteso) di notte, facevano per iscritto le loro intimazioni ai proprietari, uccidendo i trasgressori e le spie. Lo spirito di associazione segreta continuerà con i Feniani (4) che confluiranno in altre formazioni politiche e particolarmente nei Sinn Feiners del nostro secolo (5).
Nel 1791 sorse a Belfast su iniziativa di Theodor Wolfe Tone l'associazione degli Irlandesi uniti (United Irishmen), senza distinzione di religione, che mirava a creare una Irlanda indipendente su base repubblicana. Vi furono delle insurrezioni, domate e il ministro Pitt ne approfittò per attuare l'unione con l'Inghilterra (approvata dal Parlamento irlandese con l'Union Act del 2.8.1800), con la conseguenza che l'Irlanda perdette il suo Parlamento e i membri delle Camere dei Comuni e dei Lords furono mandati a Londra. Da queste vicende e quindi dall'Union Act sorsero tre problemi:
1. Il risveglio del nazionalismo che tendeva ad abolire l'Union Act; 2. La soppressione dei privilegi della Chiesa protestante; 3. La riforma agraria.
Il risveglio iniziò con Enrico Grattam e Daniell O'Connel, i quali, a seguito di scontri tra polizia e contadini che si rifiutavano di pagare le decime, ottennero la riduzione di queste (Lichfield House 1835) che furono pagate dai proprietari terrieri, i quali però alzarono gli affitti. Quest'abuso venne eliminato nel 1869 quando fu tolto lo stato di privilegio della Chiesa protestante.
Siamo nel 1845-46 il periodo della grande carestia, durante la quale migliaia di persone morirono di fame; negli anni successivi, fino al 1854, vi fu un espatrio massiccio (unmilionecinquecentomila) di irlandesi verso l'America.
L'agricoltura irlandese era poverissima, i contadini erano pressoché servi della gleba che vivevano in tuguri, costituiti da un'unica capanna che dividevano con gli animali. Questa aveva al centro un paiolo, che, oltre che a cuocere la farina o le patate (per il fuoco si utilizzava la torba messa per terra), serviva per dar da mangiare alle bestie e per tutti gli altri usi possibili, compresa la raccolta di sterco degli animali e della famiglia. Gli animali allevati erano le pecore tenute sulle alture (alle quali la lana veniva strappata con le mani); quelli con cui si conviveva erano gli animali da cortile, la mucca e i cavalli che servivano per arare i campi. Veniva usato l'aratro dell'uomo dell'età del bronzo (di legno ricurvo con aggiunto un pezzo di ferro che non rivoltava completamente le zolle). L'aratro, tirato da due cavalli, era barbaramente attaccato con una corda alla loro coda. Come colture, all'originario lino, vennero sostituiti l'orzo e l'avena (la cui farina serviva per il porridge); l'orzo serviva per la birra e l'acquavite, l'avena per la farina e il resto come foraggio per i cavalli. Tra il 1500 e il 1600 venne sperimentata la patata, giunta dall'America, che fu una salvezza per una agricoltura così povera. Però la carestia, che colpì la patata nel 1845, costituì il colpo di grazia per l'intera economia irlandese (6).
Nel 1870 William Ewart Gladstone abolì i privilegi della Chiesa protestante e assicurò ai fittavoli di tenere le terre in affitto dietro pagamento della quota fissata dal Governo inglese, con possibilità di riscattarle giovandosi di un prestito governativo. Tra il 1870 e il 1880 vi fu un altro periodo di depressione agricola e i contadini ottennero di riscattare i terreni (Ashborne Act), per cui i proprietari terrieri furono eliminati completamente dall'Irlanda del sud.
Nel 1905 il giornalista A. Griffith fondava il partito di Sinn Fein (Noi stessi), che mirava all'indipendenza organizzando nel 1916 una ribellione. Nel 1918 riportò una strepitosa vittoria elettorale.
Nel 1919 i membri del Sinn Fein, che si facevano chiamare Dail Eiremann (Assemblea d'Irlanda), proclamarono la Repubblica d'Irlanda, istituendo un ministero sotto la presidenza di Aamon De Valera. Nello stesso tempo, corpi volontari dell'IRA (Irish Republican Army) seminavano il terrore uccidendo quelli che parteggiavano per l'Inghilterra, devastando e incendiando le loro case. Il Governo inglese costituì un corpo di volontari (Black and Tans) per combattere l'IRA.
Nel 1921 (6.12) fu firmato un trattato che dava all'Irlanda del sud il nome di Irish Free State, comprendente tutta l'Irlanda, ad esclusione delle sei contee del nord e dell'Ulster, che ebbe autonomia legislativa e amministrativa, costituendo il Northern Ireland, unito alla Gran Bretagna. Quivi continuò la discriminazione sociale e politica nei confronti della minoranza cattolica.
Dopo la firma del trattato, scoppiò ugualmente la guerra civile tra gli estremisti capitanati da Aamon De Valera, che aveva costituito un suo partito (Fienna Fail- soldati del destino), e gli autonomisti moderati di Arthur Griffith e Michael Collins (sul quale è stato fatto un film nel 1996 premiato con il Leone d'Oro di Venezia), che rimasero uccisi.
Nel 1968 (24.8) ebbero inizio le ostilità a Belfast (Irlanda del Nord), dove i cattolici organizzarono il primo corteo che fu disperso con una repressione; il 5 ottobre, un corteo per i Diritti Civili venne brutalmente disperso dalla polizia, con reazione da parte della popolazione cattolica della città.
Nel 1969 vi fu la scissione dell'IRA in IRA-verde, nazionalista e terroristica mirante a ottenere la annessione dell'Irlanda del Nord alla Repubblica d'Irlanda, e IRA-rossa di ispirazione marxista, mirante a unificare i lavoratori cattolici e protestanti per una lotta comune contro il padronato britannico.
Vi furono incidenti a Londonderry, dove una marcia di protesta venne attaccata da estremisti protestanti. Vi furono altri scontri con l'intervento delle truppe britanniche (8 morti 740 feriti); nel successivo anno 1970 tra Londonderry e Belfast (7 morti e 400 feriti) e ancora nel 1972, dopo la promulgazione della Special Powers Act, le truppe britanniche aprirono il fuoco contro un corteo cattolico di protesta (13 morti), con reazione di attentati da parte dell'IRA, tanto da costringere il governo londinese ad assumersi tutte le responsabilità amministrative dell'Irlanda del Nord. Dei vari attentati dell'IRA che si sono succeduti, anche in Inghilterra, è storia recente. Si giunge così alla firma del trattato di pace del 1998.

1) L'Ulster è la grande provincia che si trova nell'Irlanda settentrionale, dove si trovano le terre migliori di tutta l'Irlanda (per questo appetibile per inglesi e scozzesi); essa è divisa in nove contee di cui sei fanno parte dell'Irlanda del Nord, a maggioranza protestante (Londonderry, Antrim, Tyrone, Fermanagh. Armagh e Down) e tre fanno parte della Repubblica d'Irlanda, a maggioranza cattolica (Cavan, Monaghan e Donegal). Nell'Ulster Giacomo I, ai primi del '600, aveva organizzato una piantagione (v. nel testo) in piccoli lotti, concessi a scozzesi di rigida osservanza presbiteriana e inglesi anch'essi presbiteriani o protestanti-anglicani. Peraltro tra l'Irlanda del Nord (Ulster) e la fronteggiante Scozia, da sempre vi era stato un interscambio di popolazione (molti scozzesi sono di origine irlandese e viceversa), per cui la popolazione dell'Ulster è in gran parte discendente dagli scozzesi.
2) Particolarmente Giacomo aveva emanato una dichiarazione di indulgenza, che concedeva agli inglesi piena libertà di culto e annullava il Test act, il quale escludeva i cattolici dalle cariche pubbliche civili e militari e da entrambi i rami del parlamento.
3) Il barone, che fu fatto conte di Malbrough nel 1689 e poi duca di Malbrough, era l'antenato del più famoso sir Winston dei nostri tempi.
4) Avevano preso il nome dai leggendari seguaci dell'eroe epico irlandese, Finn McCumhaill, che aveva costituito una milizia cavalleresca. L'associazione feniana venne costituita a Chicago da John O'Mahnoy tra gli emigrati irlandesi per sostenere la causa della indipendenza irlandese. In Irlanda vi furono vari attentati, che miravano a richiamare l'attenzione dei politici inglesi sulla questione irlandese internazionale.
5) Nel 1902 veniva costituito il partito dei Sinn Feiners, da Arthur Griffith giornalista tornato dagli USA, con il giornale United Irishmann, poi denominato Sinn Fein.
6) Redcliffe N. Salaman: Storia sociale della patata. Garzanti Editore.

 

FINE

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